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Una sera senza alcol, una sera senza l’illusione di felicità

Storia di un astemio al bar

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Stasera non bevo. Sembra sia impossibile pronunciare questa frase ed avere il coraggio di realizzare il buon proposito. Un bicchiere per socializzare, per condividere un rito, per essere in compagnia, per essere parte di qualcosa, per essere uguali ma, soprattutto, per essere allegri. Il male di vivere viene spesso cancellato da sorsi di vino rosso, da gocce di tequila sale e limone. Via le inibizioni per fare spazio al proprio alter ego, quello spensierato e felice, per esser parte della festa. Un canto di gioia che, però, dura poco. Per i ragazzi è facile si trasformi in rabbia e violenza, l’uso della forza per prevalere. Nelle ragazze l’effetto è socievole ma, può sfociare in casi di improvvisa tristezza. Il velo di Maya che altera la realtà nelle lunghe notti è solo un’illusione di felicità. Ben presto lascia soli con i propri pensieri amplificati, perché ormai abituati ad una realtà distorta ed euforica. Un’illusione della quale non si può fare a meno. Neanche per una sera. C’è chi preferisce non uscire sapendo di non poter bere, c’è chi si annoia profondamente quando è il suo turno da astemio guidatore. Il consumo di alcol tra le nuove generazioni è davvero preoccupante. Inizia prestissimo, quando il proprio corpo non è ancora in grado di metabolizzarlo. Nei nostri centri la media è di cinque consumazioni a persona, in una sola serata. E ci sono quasi 9 milioni di persone che hanno comportamenti a rischio nel consumo di alcol, il 16,1% della popolazione. Questo racconta l'Istat in una sua indagine sull'uso e l'abuso di alcol. Tra le nuove tendenze, quella di mettere direttamente vodka negli occhi per raggiungere prima lo sballo, nonostante sia deleterio per la vista. Per non parlare della “Drunkanoressia”, il fenomeno che unisce alcol e anoressia: giovani donne decidono di digiunare dalle 24 alle 48 ore per poter sballarsi la sera senza correre il rischio di ingrassare. Una generazione dai sogni infranti, dai valori traditi: un futuro incerto all’orizzonte, pessimi esempi alla finestra. Difficile cambiare l’ansia dell’oggi e del domani. Non bastano i controlli; non bastano i ritiri di patente, le multe; i disturbi al fegato, all’esofago, al sistema nervoso e a quello circolatorio; non bastano le imposizioni dall’alto di non riempire completamente il bicchiere da cocktail (a Roma è già in vigore la legge che impone i soli 3\4) ma, bisognerebbe dare una speranza a questa generazione. Indirizzarla in una direzione.
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