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Matrimoni nei borghi, grandi opportunità in Abruzzo. Ma serve la formazione

Evidenze dal convegno “Wedding destination e Turismo delle radici” organizzato a Città Sant'Angelo

redazione
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I nostri borghi sono la location ideale per i matrimoni, ma occorre essere formati per organizzarli”. E’ stato questo il tema centrale del convegno Weddingdestination e Turismo delle radici” che si è svolto a Città Sant’Angelo Parola d’ordine resta quindi la formazione, anche in questo settore. 

Promotore dell’evento è l’Associazione Culturale Wedding Bureau guidata dalla presidente Francesca Schunckche lo ha realizzato con il contributo del Comune di Città Sant’Angelo e della Camera di Commercio di Chieti-Pescara.

L’associazione nasce da una condivisione di esperienze nel campo del marketing e comunicazione, organizzazione di grandi eventi e del mondo dei servizi wedding.A patrocinare l’evento: il MAECI, Ministero degli Affari esteri e della Cooperazione Internazionale, il Consiglio Regionale degli abruzzesi nel Mondo, le Province di Pescara e Chieti e la Cim, Confederazione Italiani nel Mondo

Ad aprire i lavori moderati da Maura Di Marco, il sindaco di Città Sant’Angelo, Matteo Perazzetti che ha detto: “Città Sant’Angelo è stato un borgo pilota per l’organizzazione dei matrimoni in Abruzzo e dal 2019 ad oggi i matrimoni nel nostro borgo sono aumentati del 44,4%, segno di una crescita importante nel segmento wedding destination”.  A confermare la rilevanza di questi numeri è stato Gennero Strever, presidente della Camera di Commercio di Chieti-Pescara il quale ha aggiunto: “La Camera di Commercio crede fortemente nella crescita della wedding destination e del turismo delle radici che coinvolge gli italiani nel mondo e infatti ha inserito entrambi i temi nella programmazione pluriennale 2023-2025. I nostri borghi sono un valore aggiunto per chi viene a visitarli per l’autenticità delle tradizioni che abbiamo”.

Il turismo delle radici è quel tipo di esperienza che i viaggiatori praticano per scoprire le proprie origini, ritornando ai luoghi della loro infanzia o a quelli in cui hanno vissuto i loro antenati alla ricerca di un’esperienza esperienziale per apprendere qualcosa in più sul proprio passato e la loro identità. In questo 2024 vi è l’avvio di una strategia integrata fra il Ministero della Cultura e il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, che punta a valorizzare e promuovere i viaggi in Italia degli italiani residenti nel mondo.

Tra i relatori anche Tosca Chersich, dirigente Area Promozione e Sviluppo della CCIAA CH-PE che ha illustrato le azioni realizzate dell’Ente Camerale sul turismo e la comunicazione.

Di turismo delle radici ha parlato anche Maximiliano Manzo, coordinatore Regione Abruzzo per il progetto Turismo delle Radici del MAECI che ha detto: “Quello delle radici è un turismo emotivo che va dritto al cuore. In Abruzzo è un settore in crescita ma bisogna ancora fare tanto per sensibilizzare le comunità locali. I matrimoni sono uno scrigno di tesori da riscoprire tra tradizioni e culture, gli operatori però devono essere in grado di saper accogliere gli ospiti e di rispondere ad ogni loro esigenza”.

Una grande rilevanza è dettata dai numeri di questo settore, a parlarne è stata Laura D’Ambrosio, division manager Italy for Wedding: “Nel 2022, sono state 2 milioni le presenze turistiche collegate alla wedding destination. La Toscana è la prima regione scelta dagli sposi. Un dato importante è che aumenta la permanenza media degli invitati che approfittano dei matrimoni per viaggiare e scoprire la destinazione. È di quasi 600 milioni il fatturato generato dalla wedding destination, un volume d’affari davvero rilevante”.

Tra i relatori anche l’architetto e designer di eventi Angelo Garini che ha dichiarato: “Il matrimonio è l’evento per eccellenza. Ho già organizzato diversi matrimoni in Abruzzo e questa regione ha molte potenzialità. I matrimoni degli stranieri in Italia sono in aumento ma bisogna essere pronti all’innovazione. C’è una ricaduta economica molto forte durante l’evento che dura almeno tre giorni. Non solo per gli hotel che ospitano gli invitati ma per tutti gli esercizi commerciali del luogo che hanno la possibilità di lavorare in quei giorni, in un matrimonio occorrono tante professionalità. Molti ospiti tendono a prolungare la permanenza, ma questo dipende da noi, non bastano luoghi belli ma occorre essere preparati all’accoglienza e alla mediazione culturale e per questo c’è una sola soluzione: la formazione”.

È intervenuto al convegno anche il presidente nazionale della Cim, Confederazione Italiani nel Mondo Angelo Sollazzo: “Oggi non ci sono più gli immigrati, ma ci sono gli italiani all’estero legati profondamente all’Italia. Gli italici sono coloro che amano l’Italia e vogliono visitarla e sognano di sposarsi qui. L’obiettivo è lavorare insieme all’associazione Wedding Bureau per potenziare i numeri già importanti”. 

Un dibattito che ha visto anche le relazioni di Tiziana Nicotera, co-autrice del “Primo Rapporto sul Turismo delle Radici in Italia” e di Antonio Di Marco, coordinatore Regionale Abruzzo e Molise dei Club “I borghi più belli d’Italia”.

A chiudere i lavori, la presidente dell’associazione Francesca Schunck: “Il nostro portale wedding bureau.it ha l’obiettivo di valorizzare il territorio in tutte le sue forme, il Comune di Città Sant’Angelo è già pronto ad accogliere i matrimoni degli stranieri, ma l’obiettivo è che queste competenze si allarghino in tutta la regione. Non a caso abbiamo voluto dedicare il pomeriggio ad una parte formativa per gli operatori affinché siano pronti a qualsiasi tipo di servizio da offrire rispetto all’organizzazione di un matrimonio straniero”.

L’evento si è concluso con la sessione pomeridiana di natura formativa rivolta sia ai wedding planner che agli operatori dei vari comuni che intendono promuovere i matrimoni di italiani e stranieri all’interno dei loro borghi.

Foto in evidenza dalla pagina sextantio.it

 

 

 

 

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