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Sanità. Come l'Asl punta cancellare il deserto sanitario nelle aree interne

Ecco gli interventi previsti nel piano realizzato dalla Asl con in fondi del PNRR

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L’Asl Lanciano – Vasto – Chieti, guidata dal direttore generale Thomas Schael, fa un riassunto degli interventi in programma per le aree interne della provincia.

Queste opere, rese possibili grazie allo sfruttamento delle risorse della Missione 6 Salute del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, ha l’obiettivo di migliorare la vita dell’entroterra, ridotta allo stremo da anni di politiche sanitarie tese ad accentrare ogni presidio di cura negli ospedali delle maggiori aree urbane.

Nel piano d’azione dell’azienda il 71% delle strutture previste è stato collocato nelle aree interne a cominciare dalle 11 case di comunità su un totale di 15. Inoltre, la direzione Asl ha deciso di realizzarne 8 in aree periferiche e ultra-periferiche, in cui vivono 98.000 abitanti.

Queste undici strutture saranno situate nei comuni di Villa Santa Maria, Castiglione M.M., Gissi, Atessa, Casoli, Guardiagrele, San Vito, e Casalbordino, oltre a Ortona, Francavilla, Vasto, Lanciano, San Salvo, Chieti Città e Scalo

Una seconda linea di azione è l’individuazione di 13 punti erogativi, di cui 9 ubicati anch’essi nelle aree interne nonché 6 in zone periferiche e ultra periferiche: Lama dei Peligni, Pizzoferrato, Torricella Peligna, Palena, Carunchio, Tornareccio, e cui si aggiungono Miglianico, S. Giovanni Teatino, Tollo, Orsogna, Bucchianico, Fossacesia e Paglieta. A questi vanno aggiunti i 6 ospedali di comunità in via di realizzazione: Casoli, Gissi, Guardiagrele, Atessa, Chieti e San Salvo. 

Infine quattro centrali operative territoriali, collocate a Casoli, Lanciano, Chieti e San Salvo, completano la mappa dei servizi sanitari previsti nel programma asl. Queste strutture svolgeranno attività di coordinamento nella presa in carico degli utenti nonché faranno da raccordo tra i servizi e i professionisti sul territorio. 

“Abbiamo compiuto scelte precise e ponderate ben consapevoli della desertificazione sanitaria sofferta da sempre dai comuni dell’entroterra, penalizzati nell’accesso ai luoghi e alle opportunità di cura” ha affermato il direttore Schael.

“Il Pnrr – ha spiegato il manager altoatesino - ci ha offerto una grande opportunità, che la nostra Azienda ha colto guardando ai bisogni reali dei territori, con l’idea di riequilibrare per davvero una rete di servizi storicamente sbilanciati sugli ospedali e sulle città dell’area costiera. La mappa che abbiamo disegnato va nella direzione auspicata da Cittadinanzattiva, che proprio in questi giorni ha posto l’accento sui deserti che affliggono il Paese in termini di servizi per la salute e sulla necessità di investire risorse sulle aree interne.”

“A fine marzo – conclude Schael scadono i termini per la presentazione dei progetti per le Case di comunità da parte dei tecnici incaricati, a cui seguirà la gara per l’affidamento dei lavori. Si corre, per stare nei tempi e non perdere neanche un centesimo dei fondi a disposizione”.

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