Nell’ultimo Consiglio Comunale la maggioranza ha negato il rinnovo del vincolo di pubblica utilità per i lotti richiesti dalla ditta Renovo per l'insediamento della centrale a biomasse. Si sperava, anzi sembrava ovvio, che il voto fosse espressione unanime dell’intero Consiglio Comunale ma, al momento di assumere una posizione decisa a favore della comunità locale, il gruppo di minoranza ha abbandonato la seduta adducendo motivazioni pretestuose, apparse poi chiare il giorno dopo con le dichiarazioni della capogruppo Di Crescenzo: “Dal momento che si è espresso un diniego,si potrebbe rimanere esposti a osservazioni della Renoso che chiamerebbero in causa le responsabilità dei singoli consiglieri.”
Il voto in consiglio comunale ha mostrato con chiarezza la distanza tra chi fa i fatti e chi predica salvo poi mancare di coraggio al momento opportuno, all’insegna di un quanto mai calzante “Armiamoci e partite”. Mentre la maggioranza ha assunto in pieno la responsabilità di sbarrare il passo al progetto per l'impianto a biomasse, i consiglieri di opposizione sono incredibilmente usciti dall'aula, marcando anche una grande distanza dalla gente che li voleva uniti insieme a noi fino in fondo in questa battaglia. Ci vuole coraggio per esprimere un voto con la consapevolezza di una eventuale rivalsa sui consiglieri.
Dal comitato "Senza se e senza ma" contro la centrale, presente in aula con una delegazione, ci si sarebbe aspettato un aperto apprezzamento per la decisione assunta. Invece si è riscontrato un atteggiamento tiepido, forse perché non hanno ben compreso la portata del gesto dell'amministrazione.
Il no della Amministrazione Comunale alla reiterazione del vincolo di pubblica utilità deriva dal mancato riscontro di attualità dell'interesse pubblico da soddisfare, costituito, nell'ipotesi di interventi produttivi, dalla garanzia di migliori condizioni di crescita economica e sociale, attraverso, in particolare, l'incremento dei livelli occupazionali derivante dal concreto utilizzo delle aree.
Nel caso specifico, la proposta relativa all'intervento della Renovo non contiene un utile incremento dei livelli occupazionali né benefici di altro genere a favore del territorio e della collettività. Al contrario, l'intervento proposto ha le caratteristiche di detrattore ambientale idoneo a produrre effetti negativi sull'area di intervento e sull'intero territorio comunale. In concreto, l’impianto produrrebbe una ricaduta negativa nella immagine turistica della città, a prescindere dall’eventuale inquinamento atmosferico, con una riduzione della attrattiva turistica nonché una riduzione del valore immobiliare, di terreni e fabbricati, con un evidente danno economico globale. In conclusione, l'intervento proposto è privo di elementi idonei a garantire la soddisfazione dell'interesse pubblico, premessa necessaria della reiterazione del vincolo di pubblica utilità.

