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FARA FILIORUM PETRI-RAPINO, CHIUSO L’ANNO RODARIANO

Lo sperimentalismo dello scrittore fa scuola

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Il fascino della creatività di Gianni Rodari, scrittore, pedagogista e giornalista, alimenta la fantasia di fare scuola. L’Abruzzo, a trent’anni dalla morte, impara a conoscerlo ed a viverlo. In tutta la regione organizzate ben 200 iniziative di promozione delle sue opere: letture, convegni, lezioni di approfondimento, mostre didattiche e laboratori creativi dedicati ad alunni ed insegnanti alla ricerca di un nuovo metodo. Coinvolti 200 studenti della scuola dell’obbligo e 70 insegnanti dall’Associazione Porta Aperta e dalle Amministrazioni comunali di Fara Filiorum Petri e Rapino. La sua innovazione pedagogica vuole spronare i ragazzi a non rimanere incastrati nelle righe di un tema: «Vale la pena che un bambino impari piangendo quello che può imparare ridendo? Se si mettessero insieme le lagrime versate nei cinque continenti per colpa dell'ortografia, si otterrebbe una cascata da sfruttare per la produzione dell'energia elettrica. Ma io trovo che sarebbe un’energia troppo costosa. Gli errori sono necessari, utili come il pane e spesso anche belli: per esempio la torre di Pisa». Da Il libro degli errori questa grande lezione di stile, è sempre più importante lasciare il bambino nel suo mondo, nella sua infanzia, lasciandolo libero di sbagliare, cadere per poi rialzarsi ed imparare. Spesso i genitori considerano i propri figli degli eroi, dei piccoli uomini. Impazzano trasmissioni con protagonisti dei bambini, bambini che devono essere perfetti, privandosi così della propria infanzia. «Io credo che le fiabe, quelle vecchie e quelle nuove, possano contribuire a educare la mente. La fiaba è il luogo di tutte le ipotesi: essa ci può dare delle chiavi per entrare nella realtà per strade nuove, può aiutare il bambino a conoscere il mondo», continua ne La freccia azzurra. L’importanza di un mondo immaginario con il quale paragonare la realtà, spiegando allegramente ruoli e personaggi senza smettere di fantasticare, di giocare. Ad esempio: «Il contadino Pietro rimase molto meravigliato quando gli nacque un bambino con i capelli verdi. Pietro aveva visto gente con i capelli neri, biondi e rossi; aveva anche sentito parlare di una certa fata dai capelli turchini, ma capelli verdi proprio non ne aveva mai visti. Le donne che venivano a vedere il bambino dicevano: — Sembra che abbia in testa l'insalata. — Così il bambino fu battezzato: Paolino lo chiamò il padre, Paolino Insalata lo chiamarono le donne. Furono fatti venire dei dottori a vedere quei capelli: dissero che non era niente, scrissero una ricetta, se ne andarono e i capelli rimasero verdi come prima. Quando il bambino ebbe due anni andò nei prati assieme al nonno a pascolare una capretta. Ed ecco che, ad un tratto, la capretta gli si avvicinò, e sotto gli occhi del nonno gli brucò via in quattro e quattr'otto tutti i capelli, lasciandogli la testa rasata come un prato appena falciato», una lezione per riuscire ad accettare la diversità, il mai visto, il bizzarro. Sempre passando per il sorriso. Leggere Gianni Rodari è un tuffo tra pantofole che crescono sugli alberi, nuvole pazze e neve a colori, monti in cammino ed isole che vanno, stelle di gatti e fulmini scagliati. Rapino ha chiuso l’anno rodariano con una cerimonia al teatro-auditorium Sant’Antonio, giovedì 10 marzo. Nel convegno interventi di Francesco Lullo, direttore del sistema bibliotecario di Chieti; Ilaria Filograsso e Pino Boero, docenti di storia della letteratura per l’infanzia; Fabio Naggi dell’Osservatorio sull’immaginario di Torino e Tito Vezio Viola, direttore della biblioteca di Ortona. «L’intenzione è stata quella di riportare la cultura in primo piano ricominciando dai più giovani, per ricostruire un tessuto ormai lacerato dalla superficialità con la quale è stata bistrattata la scuola negli ultimi anni», afferma il sindaco di Fara Domenico Bucciarelli. Promotore della kermesse pre-conclusiva a cui sono intervenuti esperti del settore come Mario Palmerio, Maria Grazia Di Giuseppe, Bruno Della Pelle. Per l’importante iniziativa culturale si ringraziano l’Associazione Comunale e culturale Porta Aperta di Fara Filorum Petri; il Comune di Rapino; l’Università D’Annunzio; la biblioteca di Ortona e il sistema bibliotecario provinciale.
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