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Crisi del cartaceo: la risposta dell'editoria è nel digitale

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Gli italiani non sembrano essere un popolo di lettori e il trend dei lettori è in diminuzione da almeno 10 anni. In questo scenario, però, è il settore dell'informazione ad aver subito i contraccolpi maggiori, perché da un lato si è ristretto il bacino degli utenti, ma dall'altro il settore stesso ha attraversato (e in parte ancora attraversa) una trasformazione negli strumenti stessi che vengono utilizzati per informare e per informarsi. Si sta parlando ovviamente del passaggio al digitale e nel progressivo abbandono del cartaceo (oltre 50% in meno in 10 anni), che ha obbligato a fare i conti con nuove modalità di fruizione, distribuzione e produzione delle notizie.

Come è cambiato il reperimento di notizie

Il Censis ha pubblicato in tempi recenti il Quattordicesimo rapporto sulla Comunicazione. In base al rapporto, oltre il 60% degli italiani continua ad informarsi principalmente in televisione, con telegiornali e simili. Solo 14 italiani su 100 si informano regolarmente sui giornali, e se si selezionano solo le fasce più giovani sono appena 5,8 ragazzi su 100 a farlo. Il 35% degli italiani, invece, dichiara di reperire quotidianamente su facebook le notizie. Questa fedeltà al social network come mezzo di informazione non manca di destare qualche perplessità, perché se è vero che Facebook è oggi utilizzato da testate autorevoli per divulgare le ultime notizie (si pensi a Ansa, Repubblica o il Fatto Quotidiano), è proprio il social network di Zuckenberg il mezzo prediletto dai creatori di fake news, ovvero di notizie bufala immesse in rete solo allo scopo di monetizzare con i click. Ed è un fenomeno di massa dai risvolti inquietanti, se si pensa che un italiano su due ha dichiarato di aver creduto ad almeno una fake news durante l'anno 2016.

Ad ogni modo, come hanno reagito gli editori di fronte a questo mutamento epocale? Quali stratagemmi commerciali hanno messo in atto per recuperare le quote di mercato perse e anche per arrivare pronti all'appuntamento con le nuove sfide tecnologiche?

L'editoria di fronte alle nuove sfide

La trasformazione più significativa ha riguardato certamente il passaggio al digitale delle principali testate d'informazione, nonché la nascita direttamente online di nuove importanti testate.

Le testate online si stanno spostando sempre più verso forme di abbonamento freemium (in parte gratis e in parte a pagamento), ma non mancano le testate che offrono solo contenuti a pagamento. Si pensi che negli USA il 75% dei giornali online ha già chiuso gli accessi al pubblico “non pagante”.

Non dimentichiamo l'esistenza di nicchie di mercato che sono ancora molto favorevoli agli editori, come quelle di chi si occupa per mestiere di informazione e comunicazione. Per questo tipo di pubblico, il predominio del web non ha significato affatto l'abbandono delle fonti ufficiali di informazione, ma solo la nascita di nuovi strumenti digitali, più versatili e potenti, per consultare le notizie. È il caso delle edicole digitali online con abbonamenti dedicati ai professionisti, dove gli addetti alle rassegne stampa possono trovare su un'unica piazza digitale tutte le testate che fino a qualche anno fa dovevano sfogliare fisicamente (e archiviare, aggiungeremo noi) sulle proprie scrivanie. Le edicole digitali online, che spesso viaggiano insieme agli sfogliatori digitali per desktop e mobile, permettono invece di lavorare anche da remoto e di avere accesso alle notizie e ai motori di ricerca interni a queste ultime in qualsiasi momento.

Per gli editori che riescono a rendere disponibili i propri prodotti editoriali a questo tipo di pubblico, si tratta di un appuntamento imperdibile.

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