Il 23 maggio 1992 tra le 17.55 e i primi minuti delle 18.00 sulla Trapani-Palermo, nel tratto dello svincolo di Capaci, perdono la vita Rocco Dicillo, Antonio Montinaro, Francesca Morvillo, Vito Schifani e Giovanni Falcone; non troppo lontano, nel carcere dell'Ucciardone c'è chi festeggia quella che verrà ribattezzata "La strage di Capaci".
Quel 23 maggio di 23 anni fa la mafia, con cinque quintali di tritolo, fa saltare in aria il coraggio, la resistenza, la lotta alla legalità e anche un pezzetto della nostra libertà ​ ma ottiene un risultato insperato: si destano all'improvviso occhi chiusi da un antico sonno della coscienza, quel boato terribile di fiamme e auto accartocciate trema in cuori nuovi. Da allora un folto corteo sfila nel cuore di Palermo, un fiume in piena con un'unico grido: "Legalità ".
Istituzioni e cittadini celebrano oggi la Giornata nazionale della Legalità , in ricordo di Falcone, Borsellino (morto nel luglio dello stesso anno con la sua scorta nella strage di Via d'Amelio) e di tutte le vittime della mafia, un elenco infinito che ci piacerebbe dichiarare concluso una volta per tutte perchè, come ha detto lo stesso Falcone:"Certo dovremo ancora per lungo tempo confrontarci con la criminalità organizzata di stampo mafioso. Per lungo tempo, non per l'eternità : perché la mafia è un fenomeno umano e come tutti i fenomeni umani ha un principio, una sua evoluzione e avrà quindi anche una fine."