L’ulivo è una pianta che affonda le radici in tempi antichissimi. È una pianta eliofila, amante della luce e quindi assunta a simbolo d’intelligenza e saggezza. Ad essa sono legati significati spirituali di pace e rinascita e spesso, per la sua longevità quasi millenaria, è considerata una pianta sacra.
Ma questo simbolo del legame con la nostra terra e la nostra cultura è sempre più minacciato e bistrattato.
Dopo un 2014 terribile per la produzione di olio extravergine d’oliva è lecito chiedersi quali siano le prospettive per il 2015 in Italia, e soprattutto per la nostra verde regione.
Il 2014 ha messo in ginocchio i produttori d’olio d’oliva, per la scarsa produzione e per le elevate problematiche fitosanitarie, causate dal maltempo e della mosca olearia: l’assenza di freddo invernale ne ha permesso la sopravvivenza mentre le piogge estive ne hanno favorito la proliferazione e l’estesa infestazione. Tutto ciò ha determinato un abbassamento qualitativo dell’olio (per l’aumento della sua acidità) e causato la marcescenza delle olive. Molti hanno scelto di non raccoglierle, anche a seguito di valutazioni economiche e remunerative. Diversi frantoi non hanno neppure aperto.
Tanti i rischi per il settore: perdita di competitività, poca innovazione, abbandono del lavoro e pericolo di esporre l’olio a fenomeni fraudolenti. Lungo tutta la penisola le rappresentanze dei coltivatori hanno sollecitato le varie regioni a interventi d’emergenza per “calamità naturali”.
Un duro colpo per il nostro made in Italy, soprattutto in vista dell’Expo 2015 di Milano.
Ma non tutto è perduto: il 2015 si preannuncia più roseo; nonostante le avversità climatiche e ambientali non bisogna arrendersi ma puntare su una difesa più attenta e puntuale: che consiste principalmente nella scelta del miglior momento di raccolta possibile, cercando un compromesso col migliore stato di maturazione, e con trattamenti preventivi il più possibile “bio”. Al frantoio non resta che porre attenzione allo stato sanitario dei frutti e soprattutto dei macchinari ai quali si richiede di ridurre il processo ossidativo del frutto, preservarne la qualità, e garantirne una buona capacità di conservazione.
Prima di mettere in circolazione l’olio è sempre necessario verificarne i parametri chimici e organolettici, informandosi nei frantoi locali.
CONTRO LA MOSCA DELLE OLIVE
Questi sciami di mosche sono un serio rischio per la salute della pianta e dei suoi frutti, ma sono anche un pericolo contrastabile e non è necessario affidarsi a invasivi pesticidi chimici: bastano dei piccoli accorgimenti e qualche “trucco” del mestiere che non nuocerà ricordare: occorre una bottiglia di plastica per ogni pianta infestata. Praticate due fori (del diametro di circa 10 millimetri) sulla parte superiore della bottiglia. Versatevi una soluzione a base di aceto di vino e un paio di cucchiai di miele. Gli insetti e i parassiti, attirati dal forte odore, entreranno dai fori e restando intrappolati all’interno del contenitore.
LA POTATURA
La potatura è un’operazione fondamentale per la produttività della pianta, e non va sottovalutata. È sempre meglio rivolgersi a una persona di esperienza e seguirne i consigli (che non sono molti, e nemmeno troppo impegnativi). Il 2015 si è aperto all’insegna del gelo e delle nevicate record, * che si sono protratte in questi mesi cruciali per l’uliveto: la potatura infatti si effettua tra marzo e maggio (proprio prima che inizi la sua fioritura in giugno). Se la primavera si annuncia o si presenta particolarmente fredda è meglio rinviare l’operazione a quando il clima sarà più stabile e mite, poiché il freddo impedisce alle ferite del legno di cicatrizzarsi. Di solito la potatura si esegue annualmente; ogni due anni invece per le piante giovani.
L’ulivo è una albero che necessita di cure e costante attenzione, ma che sa ripagarci con un frutto davvero prezioso e unico. Non dimentichiamolo.
Per adesso bisogna solo sperare nella clemenza del tempo, e aspettare in un’annata migliore.