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Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne: anche la Croce Rossa sostiene le donne vittime di abusi

Il convegno dello scorso sabato ha illustrato ai ragazzi il fenomeno e ha posto le basi per l'apertura di un centro antiviolenza a Guardiagrele

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Quest'oggi, 25 Novemnbre, è la Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne.

Nel mondo la violenza è ad ora la prima causa di morte o di invalidità per donne tra i 15 e i 40 anni. In Italia sono circa 7 milioni le donne che hanno subito almeno una volta abusi sessuali o aggressioni. Una donna su tre ha ricevuto maltrattamenti ad opera ti mariti o fidanzati. Un'ulteriore alta percenutale di donne è stata vittima di stalking.

Le misure adottate nel nostro Paese negli ultimi mesi hanno determinato un calo dell'8% dei reati a sfondo sessuale. Ma non bisogna abbassare la guardia.

A tal proposito, si è tenuto lo scorso sabato, 23 Novembre presso il Teatro Cinema Garden il convegno "Insieme per dire NO alla violenza".

L'incontro-dibattito, promosso dalla Croce Rossa Italiana - unità territoriale di Guardiagrele, in collaborazione con l'Amministrazione Comunale, è stato concepito nell'ambito delle attività dell'area supporto ed inclusione sociale.

Il tema dell'incontro ha anticipato la Giornata Internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, designata nel 1999 dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite per la data di oggi,  25 Novembre.

In occasione del convegno sono intervenuti l'assessore alle Politiche Sociali del Comune di Guardiagrele e medico di Medicina Generale, Dott.Floriano Iezzi, la Responsabile del Centro Antiviolenza Cri Chieti, la psicologa Dott.ssa Irene Sborlini, uno degli avvocati del Centro, e il referente Territoriale CRI di Guardiagrele, Roberto Brunetti.

"Non è solo il soccorso l'impegno primario della CRI, ma anche la prevenzione della sofferenza".
E' stato questo lo slogan filo conduttore del dibattito, ad indicare come la prevenzione  rappresenti uno dei cardini fondamentali dell'operato condotto dai volontari della Croce Rossa.

Da un indagine ISTAT del 2006 risulta che 6 milioni 743 mila donne sono risultate vittime di violenza fisica e psicologica, di cui il 14.3 % subita da parte del partener ed il 24,7% da parte di un altro uomo. Ma la percentuale più sconvolgente è un'altra: ben il 96% delle donne hanno scelto, purtroppo, di non denunciare la violenza subita.

Fra gli obiettivi della CRI, da sempre impegnata in moltelpici attività ed ambiti, vi è dunque anche quello di contrastare in maniera decisa tale fenomeno, favorendo la sensibilizzazione a tale tematica, tramite campagne di informazione e prevenzione.

Un progetto che nel nostro caso andrebbe a concretizzarsi con l'apertura di un Centro di ascolto territoriale a Guardiagrele, che faccia capo al Centro Antiviolenza della CRI, già attivo nelle città di Chieti e Francavilla.
Si tratta di un servizio gratuito di ascolto, informazione, accoglienza, consulenza psicologico-legale offerto a tutte le vittime (uomini e donne) di ogni forma di violenza.

Creare tale tipo di strutture nei piccoli centri non è sempre facile, proprio per questo la Croce Rossa di Guardiagrele ha scelto di incrociare il proprio operato con quello dell'Amministrazione Comunale, al fine di incentivare le iniziative sul territorio grazie all'apporto fondamentale delle istituzioni e alla formazione di operatori specializzati in tal ambito.

Il progetto del Centro antiviolenza della CRI è nato ufficialmente nell'Aprile 2008, quando è stato approvato il Protocollo d'intesa fra il Comitato tecnico e la Consigliera di parità della Provincia di Chieti.                                                                                                                                                                                                                                                              

Da allora è andata man mano forgiandosi una rete di sinergie, forte dell'apporto della CRI stessa, dei Comuni, della Provincia, delle Forze dell'ordine ed di altre istituzioni ed enti.

Consultando i dati enunciati dal Centro antiviolenza, risulta che nell'ultimo anno si siano verificati numerosi casi di maltrattamento.
Quest'ultimo può essersi manifestato in forma psicologica, fisica, di stalking, mobbing, bullismo (su donne quanto su uomini e purtroppo in contesti spesso domestici). Secondo le statistiche, la fascia di età pià soggetta alle aggressioni è quella fra i 30 ed i 60 anni.

La violenza, specialmente quella consumata in ambito domestico, crea situazioni di adattamento, assuefazione, indifferenza da parte di chi la subisce; anche per questo motivo molto spesso il maltrattato non riesce ad esporsi, a denunciare il proprio aggressore (il più delle volte le vittime si limitano a contattare lo sportello ma poi non hanno coraggio di andare oltre).

Presso il Centro Antiviolenza attualmente sono attivi tre tipi di ricezione: il front office, ossia la pronta accoglienza, il back office, dove operano gli esperti pisicologi ed avvocati per la consulenza psicologica e legale, ed il withe office, nel quale vengono condotte le operazioni di assistenza in piena trasparenza.

L'obiettivo della CRI resta in ogni caso quello di prevenire il fenomeno, educando alla non violenza e alla repressione degli istinti di aggressività. Occorre una cultura del rispetto delle donne, che vada infiltrandosi a fondo nella struttura sociale.

La donna stessa, tutte le donne coinvolte, dovrebbero imparare a percepire e riconoscere come tale la violenza subita, perchè solo e unicamente tale consapevolezza permette di far affiorare il fenomeno in tutta la sua consistenza.

A conclusione dell'incontro, le parole dell'Assessore Iezzi sono state molto esaustive: "Fino a qualche decennio fa, il fatto che un uomo rientrasse a casa ubriaco e picchiassela propria moglie era considerato normale. Oggi una situazione del genere non sarebbe nemmeno concepibile, grazie all'innalzamento del livello culturale, eppue il fenomeno in molti casi persiste, ed è spesso taciuto. Ebbene, per prevenire tale circostanza, bisogna intervenire proprio sull'educazione della comunità, a partire dai giovani: la violenza, infatti, nasce spesso dall'abuso di sostanze quali alcool o droghe, e le istituzioni, a partire dalla famiglia, dovrebbero agire simultaneamente affinchè ciò non accada. Nella nostra città esiste un forte senso di collaborazione fra l'Ufficio dei servizi sociali e il Comando locale dei Carabinieri, e spesso i casi di violenza vanno a porsi al confine fra le due competenze. Lo stesso tipo di sinergia è quella che si sta sviluppando fra il Comune di Guardiagrele e la Croce Rossa."

Un'intesa che auspichiamo vada a concretizzarsi, in futuro, con l'attivazione del Centro Antiviolenza CRI anche nella città di Guardiagrele.


Ricordiamo il Ministero per le Pari opportunità ha attivato un numero gratuito nazionale di ascolto completamente dedicato alle donne vittima di violenza, il 15 22.

Per contattare il Centro antiviolenza di Chieti è invece possibile far riferimento al numero verde 800 32 00 78 e all'indirizzo e mail centroantiviolenza@crichieti.net

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