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Guardiagrele: è emergenza idrica? Scattano le prime interruzioni.

Il Comune assicura un piano d'intevento in previsione della crisi estiva, ma incalzano le proteste.

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Con l'arrivo del caldo emergono i primi problemi relativi al rifornimento idrico di Guardiagrele e dintorni, con i relativi disagi e le prime proteste.

Pare infatti che le sorgenti dell' acquedotto Avello, bacino idrico che fornisce la cittadina e tutto il circondario, siano già in procinto di prosciugarsi. 

A ciò va ad unirsi l'incremento di utilizzo dell'acqua, da parte dell'utenza, a causa della aumento delle temperature.

In alcune frazioni urbane il flusso d'acqua è stato di conseguenza già brevemente interrotto in diverse occasioni, ed è questo un segnale di una situazione che potrebbe andarsi ad aggravare nel corso della stagione estiva.

In caso di crisi idrica, la risposta da parte degli enti convolti non è tarderebbe tuttavia ad arrivare: il piano d'emergenza idrica, scaturito da un'intesa accordata lo scorso Maggio in sede municipale, è infatti pronto ad essere messo in atto.

Un progetto, sottoscritto dal Sindaco Sandro Salvi, che vede la cooperazione dei due gestori del ciclo idrico per le province di Chieti e Pescara, Sasi e Aca, con l'intento di stabilire una gestione integrata della rete idrica.

L'intervento prevede la captazione d'acqua dal fiume Foro, gestito dall'Aca, con deviazione verso la stazione di Bocca di Valle, da cui dipende appunto il comprensorio guardiese, per una stima ci circa 45 litri al secondo.

Nei mesi scorsi è stato inoltre portato a termine il distacco di Orsogna dalla rete dell'Avello, mediante la creazione di una condotta allacciata alle sorgenti del Verde. Si dovrà invece attendere ancora un anno per vedere attivati i nuovi pozzi nelle località di Bocca di Valle e Colle Monaco.

Si tratta insomma di una situazione ancora lontana dall'emergenza vera e propria. Come confermato dal'assessore ai Lavori pubblici e manitenzioni Donatello di Prinzio, il quale assicura che la portata delle sorgenti dell'Avello non ha riscontrato cali davvero significativi, tali da provocare uno stato d'emergenza.

Non mancano tuttavia perplessità sull'effettiva riuscita del piano d'emergenza; dubbi provenienti sia dal Comitato civico per l'acqua che dalla minoranza, i quali sottolineano alcune lacune nel protocollo d'intesa Sasi-Aca.

Mancherebbero infatti garanzie sulle eventuali procedure di pompaggio dell'acqua dalle stazioni Aca, in quanto il piano in questione non prevede un accordo pienamente vincolante fra le due società coinvolte.

Insomma la captazione d'acqua dal fiume Foro non sarebbe assicurata; recenti sopralluoghi hanno inoltre posto in evidenza lo stato di degrado delle tubature destinate a tale scopo.

Non resta che attendere gli sviluppi della situazione, con la speranza che non si ripetano i disagi della scorsa estate.
 

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