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IL MURO DI BERLINO: L'ARTE DI ANDARE AVANTI

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Il 9 novembre 1989 iniziò quel duro cammino che nel 1990 sfociò nell'unificazione tedesca. Dopo ventuno anni dalla sua caduta c'è ancora chi si reca lì, il luogo simbolo della Guerra Fredda, c'è ancora chi gli scatta una foto da inserire tra le note di viaggio, c'è ancora chi va alla ricerca di un pezzo di quel muro che per 28 anni, dal 1961, ha diviso il mondo in due “emisferi ideologici”: la Repubblica Democratica Tedesca a Occidente e la Repubblica Federale di Germania a Oriente. Con quella cintura dell'altezza di tre metri non si dimezzava solamente la città di Berlino, ma si apriva uno squarcio tra le nazioni dell'Ovest e quelle dell'Est. A vederla ora ricoperta di colori e scritte la barriera di cemento ha l'aspetto di un'opera d'arte contemporanea: una lunga tela su cui vengono gettati svariati sfoghi di creatività. Noti artisti come Keith Haring e Therry Noir a partire dagli anni ottanta iniziarono a ricoprire la Cortina di Ferro con i loro murales. Molti altri seguirono la loro scia e utilizzarono la superficie verticale del muro per eccentrici progetti artistici. Per la qualità e il numero delle opere che conta, la parte orientale (una sezione lunga ben 1,3 Km. pitturata subito dopo il crollo del muro) è stata definita la più grande galleria di pittura en plain air del mondo, con circa 106 graffiti tra cui il bacio fra Erich Honecker e Leonid Brežnev e la Trebant che squarcia simbolicamente il muro, due immagini che nella versione di Iain Sheppard furono sovrapposte e arricchite con i due simboli dell'Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche (in russo CCCP) e della Germanic Democratic Republic (GDR). Da queste opere provengono quasi sempre messaggi di unificazione e pace, messaggi che alimentano il superamento del passato e che proiettano l'uomo verso un futuro privo di fratture. L 'arte in questo rappresenta un punto di partenza proprio come Haring va ripetendo: «Non penso che l'arte sia propaganda; dovrebbe invece essere qualcosa che libera l'anima, favorisce l'immaginazione ed incoraggia la gente ad andare avanti.»
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