Il provvedimento sulla Spending review ha finalmente concluso il suo percorso. Il primo obiettivo da aggiungere è quello di non far scattare l'aumento dell'iva di 2 punti già prevista nella prima manovra Monti del dicembre scorso al fine del conseguimento del pareggio di bilancio nel 2013.
La clausola contenuta nel decreto ‘Salva Italia’, infatti, prevede che se entro settembre non si conseguissero risparmi per 3,280 miliardi per il 2012 e 6,560 per il 2013, a partire dal 1 ottobre scatterebbe l'aumento dell'Iva di 2 punti.
Per l'Abruzzo le principali conseguenze del provvedimento riguardano Province, sanità, ricostruzione ed emergenza neve”.
L'Abruzzo potrà proporre di mantenere non due ma 3 Province.
Non ci si baserà più sul criterio di soppressione e accorpamento, ma su da quello del riordino sulla base dei criteri minimi fissati dal governo (350.000 abitanti e 2.500 mq di superficie).
L'Abruzzo ha una capienza territoriale e demografica sufficiente per contenere 3 Province, le cui circoscrizioni andranno ridisegnate dal Consiglio regionale delle Autonomie e dalla Regione ai quali vengono attribuiti più autonomia nella definizione delle proposte. In Abruzzo molto ruota attorno alla sorte di Pescara e Teramo, le cui Province come è noto non hanno i requisiti minimi per restare cosi come sono.
«La questione centrale è quella Chieti-Pescara, il più grande agglomerato urbano della regione», sottolinea Legnini. «Mi auguro, e spero che tutti lavoreremo in tal senso, che prevalga la lungimiranza delle classi dirigenti. Le ragioni di Chieti, la provincia più popolosa, con 104 comuni e il 50 per cento del Pil regionale ed in possesso dei requisiti previsti dalla legge, e quelle di Pescara, ovvero della città più grande e dinamica dell'Abruzzo, sono entrambe meritevoli di tutela. Riusciremo a contemperarle nel contesto di un grande progetto urbano e territoriale? Rafforzando entrambe e non determinando la morte di una delle due (Chieti)? Questa è la grande sfida che chiama in causa tutti i territori regionali, ciascuno dei quali potrà contribuire alla realizzazione di questo progetto».
Invece per quanto riguarda la sanità, la nostra Regione per far fronte ai tagli dovrà fare una revisione della spesa eliminando consumi intermedi, enti, società, sprechi e strutture inutili. Insomma una grande riforma per rendere più efficiente il servizio sanitario. «Un mio emendamento approvato», sottolinea ancora il senatore del Pd, «ha consentito una modifica importante: al Fas si arriva per ultimo, solo se la Regione non sarà stata capace di risparmiare. Una grande sfida e responsabilità per la Regione»
Infine per quanto riguarda l’emergenza neve lo stanziamento è stato aumentato a 15 milioni, in parzialissimo accoglimento degli emendamenti di diversi senatori delle regioni colpite dalle eccezionali nevicate di febbraio tra cui anche Guardiagrele. «Occorre continuare ad incalzare il Governo , che si è impegnato più volte a ristorare ai Comuni somme ben più consistenti», chiude Legnini.