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La raccolta dell’olio da cucina usato

Finalmente anche a Guardiagrele dal 14 novembre

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Quanti di voi sono soliti buttare l’olio da cucina usato nel lavandino? Pessima abitudine. Le ripercussioni che questo gesto, all’apparenza innocuo, può avere sul pianeta sono innumerevoli. L’olio da cucina esausto, se disperso nell’ambiente crea un film nel sottosuolo che impedisce alle piante di assorbire le sostanze nutritive, ma non è finita qui, se l’olio finisce nei pozzi d’acqua potabile, li inquina rendendo l’acqua imbevibile. Ancora, l’olio raggiungendo laghi, stagni o lo stesso mare può formare una sottile patina sulla loro superficie, rendendo impossibile la vita alla flora e alla fuana. Anche dove esiste una buona rete fognaria l’olio da cucina esausto può creare problemi, in particolare al funzionamento del sistema di depurazione. L’unica soluzione è quella di recuperare l’olio. Innanzitutto, è importante raffreddarlo, se caldo, e versarlo in un recipiente di vetro o plastica, evitando di introdurre scarti di cibo. Una volta che il recipiente è pieno, è possibile conferire l’olio alimentare usato in uno dei quattro contenitori di raccolta che, dal 14 novembre 2011, troverete nel centro storico, dietro al Municipio, nelle isole ecologiche del quartiere Cappuccini, vicino al vecchio ospedale, oltre che nelle frazioni di Comino e San Vincenzo. Il servizio di raccolta degli oli esausti è affidato alla Adriatica Ambiente, ditta autorizzata e collegata al Consorzio Nazionale Oli Esausti. Il servizio è gratuito e non graverà sulla TARSU. Per gli operatori economici la ditta è disponibile a concedere in comodato d’uso gratuito un contenitore riservato. Grazie a questa buona abitudine non solo si evitano tanti disastri ambientali, ma si realizzano prodotti come lubrificanti vegetali per le macchine agricole, per biodisel e glicerina, poi utilizzata nei comuni saponi. Saponi che possono essere realizzati anche in casa, da chiunque abbia rispetto per l’ambiente, buona volontà e desiderio di risparmiare.
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