Clodoveo Masciarelli e la sua mostra "Oltre lo sguardo". Domani alle 18 l'inaugurazione presso la sede dell'Ente Mostra dell'Artigianato

una personalità culturalmente e moralmente forte alla ricerca di uno spazio dove l’uomo e la natura possano rincontrarsi

Stefania Scogna
19/04/2011
Attualità
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Mercoledì 20 Aprile 2011 alle ore 18, presso il Palazzo dell’Artigianato in Via Roma, 28, il Prof. Mario Palmerio presenterà la Mostra di Clodoveo Masciarelli, “Oltre lo sguardo”. Patrocinata dall’Ente Mostra dell’Artigianato Artistico Abruzzese e dal Comune di Guardiagrele, rimarrà aperta dal 20 Aprile al 1 Maggio, dalle ore 10.30 alle 12.30 e dalle 16.30 alle 19.30 Clodoveo Masciarelli nasce ad Atri in Provincia di Teramo, nel 1955 ma vive ed opera a Pescara. La sua attività artistica inizia sotto la guida del padre Livio, scultore. I suoi lavori sono realizzati prevalentemente in rame, ferro, acciaio inox ai quali spesso viene aggiunta la pietra, il marmo e altri materiali che di volta in volta sperimenta. L’artista ha partecipato a numerose esposizioni nazionali ed internazionali con personali al Palazzo delle Esposizioni di Roma, al museo dell'Università di Marburg in Germania, al Festival dei Due Mondi di Spoleto, all’ Istituto italiano di Cultura di Budapest, a Barcellona, Madrid e all'Istituto Italiano di Vienna e tante altre. L’artista nelle sue opere va alla continua ricerca di se e del mondo circostante, al fine di dare una forma perfetta ad un vissuto interiore che tende ad essere sfuggente, più legato allo scorrere degli attimi, degli eventi, che a seguire idee razionalmente concatenate. L’arte è dunque, per Masciarelli, lo “strumento” per interpretare la realtà, che media tra il desiderio di ordine e di razionale da un lato, e l’istinto, l’emozione, la materia. Le sue opere, infatti, vogliono cogliere non solo l’evidenza delle cose, ma soprattutto quella più intima e segreta, cercando così un connubio perfetto di luci e ombre. Cerchi, ellissi, curve in una rappresentazione difforme, dinamica, a volte drammatica che non permettono un’immediata lettura dell’opera. Una pluralità di tecniche, segni, materiali sempre diversi formano le opere plastiche dell’artista, senza che però nessuno di questi materiali perda le proprie peculiarità. Soggettività ed oggettività si mischiano e confondono, dando vita alla contrapposizione tra staticità e dinamicità, forma e materia, interiorità ed esteriorità. Il metallo perde la sua “durezza” per diventare “plastico”, alludendo così a qualcosa di più profondo che va oltre la cultura unilaterale nel modo di vedere e vivere le cose. Una vera e propria consapevolezza e percezione di una realtà mutevole e mai univoca, complessa e mai scontata. “Oltre lo sguardo”, il nome della mostra è tutto un programma: una personalità culturalmente e moralmente forte alla ricerca di uno spazio dove l’uomo e la natura possano rincontrarsi

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