Insegnare è prima di tutto vocazione: come per ogni altra mansione devi esserci portato e quindi la prima cosa da fare è conoscere se stessi e le proprie inclinazioni, riconoscerle, assecondarle. Insegnare è fare dono del proprio sapere, è una sfida con se stessi perché non è una cosa che puoi dare per assodato una volta per tutte, ma richiede elasticità, flessibilità, per poter rivedere e adattare il proprio modo di insegnare alle esigenze degli alunni; è un’opportunità di crescita personale e di vedere crescere gli studenti. Non è solo dispensare nozioni, ma trasmettere l’amore per il sapere, la gioia e il gusto di imparare. Imparare nasce come gioco, all’asilo e alle elementari; diventa impegno alle medie; costanza e sacrificio alle superiori; un piacere e rinuncia all’università; una necessità per tutto il resto della vita. Versatilità, molteplicità, aggiornamento, queste e tante altre sono le caratteristiche del dover conoscere oggi. E quello che vale per gli insegnanti, che altro non sono che ex studenti, vale anche per i ragazzi che arrivano alla scelta del percorso di studi da intraprendere: inclinazioni personali, prospettive lavorative o di studio future, necessità personali, tanti sono gli elementi che possono portare ad una scelta piuttosto che ad un’altra. Lo status di studente (di un liceo piuttosto che di una scuola tecnica o professionale) è dunque una scelta personale, determinata da tanti fattori, a volte indotta o comunque consigliata da parenti, amici e insegnanti, ma meritevole di rispetto già solo per il fatto di essere una scelta. Di seguito viene riportata una lettera scritta da insegnanti e studenti dell’istituto Tecnico – Settore Economico, che altro non vuole essere che un inno alla cultura e alla crescita, una speranza, ma anche la certezza, di poter rispondere “presente” alle richieste e alle esigenze del nostro territorio e in generale del nostro Paese di andare oltre il “qualunquismo di piazza”. “ CULTURA E’… Cultura è una parola magica. Indica un percorso difficile, ambizioso, spesso appare una conquista per pochi. Tutti vorrebbero rincorrerla, possederla, esibirla, perché è indice di conoscenza, competenza, sapienza. Ma chi o cosa può favorirla? Certamente non l’abbandono, l’ignoranza, la solitudine, la discriminazione. Le pareti tra le quali si vive, l’aria che si respira, la solidarietà umana, il riscontro pratico di ciò che si predica, il sorriso gratuito a tutti fanno da cornice all’istruzione. La cultura non prolifera solo tra le pareti familiari o solo tra quelle religiose o unicamente tra quelle scolastiche: essa trae alimento dallo studio, dal sacrificio, dall’amore, dalla giustizia, dalla tolleranza, dalla libertà. E’ una luce: permette di distinguere il bene dal male, il vero dal falso; libera l’individuo dall’egoismo, dall’arroganza, dall’istintività animale per renderlo critico, umile, umano. I giovani studenti dell’istituto Tecnico – Settore Economico, insieme agli amici del Liceo Scientifico, formano una nuova e bella realtà scolastica a Guardiagrele (Istituto Omnicomprensivo: Liceo Scientifico, Istituto Tecnico-settore economico, Scuola Media, dall’anno scolastico 2009-2010) e insieme cercano “quella luce”, la giusta strada da seguire. Rappresentano due diversi Istituti Superiori, che si completano a vicenda: l’uno trae sostegno dall’altro per il raggiungimento di un unico obiettivo. Stanno imparando a camminare insieme, a condividere, a confrontarsi. Solo da un incontro umile e generoso potranno scaturire crescita e arricchimento reciproco. Carenti valori culturali portano a discriminare un istituto scolastico rispetto ad un altro, a pensare che in un’unica realtà risieda “la scienza”, a credere che poche individualità siano dispensatrici di “sapienza”. In realtà i due istituti lavorano, a fatica, ma insieme, al fine di oltrepassare la banalità intellettuale ed il qualunquismo di piazza. Tutto questo per ribadire l’esigenza, nel nostro Paese, di tenere ben viva la distinzione tra “cultura” e pseudocultura.”