SOTTO LA MAJELLA SI PUÒ VIVERE 100 ANNI

Scoperto l’elisir di lunga vita

Serena Taraborrelli
12/03/2011
Territorio
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Cento primavere per Felicia Gentile, nata ad Atessa nel 1911. Era il lontano 1948 quando insieme a suo marito, Pasquale Mancini, si trasferì a Guardiagrele. Dalla passione innata per il commercio, poiché già figlia di commercianti, ben presto tentò di riprendersi dagli anni della guerra avviando un’attività ed aprendo lo storico negozio alle porte del paese. Negozio che portò sempre nel soprannome “tessano” il luogo di origine della famiglia e che per anni vide Guardiagrele cambiare: passando dalla vendita di prodotti per l’agricoltura, poichè le uniche ricchezze erano offerte dalla terra, e concentrandosi in seguito maggiormente sulla vendita di generi alimentari. Felicia passa tutta la vita a contatto con la gente, senza mai arrendersi, restando sempre attiva: fino a dieci anni fa lavorava ancora per il suo progetto. Il segreto della sua longevità è anche qui, nel tenersi impegnata, nel non perdersi d’animo. In un articolo del quotidiano britannico «The independent» la componente psicologica è fondamentale: è necessario affrontare la vita con ottimismo per non cadere nel circolo vizioso del nervosismo che scatenerebbe una serie di reazioni a catena (scorretta alimentazione, fumo, consumo di alcolici). Fondamentale l’alimentazione e nonna Felicia lo sa bene con i suoi cinque sani pasti al giorno, masticati molto lentamente: a colazione una zuppa di latte; a metà mattina pane ed olio seguito da un caffè; a pranzo pasta e carne; nel pomeriggio frutta ed ancora un caffè per finire con una cena leggera, spesso un brodino. Ama il caffè e non ha mai mangiato insaccati. Lo sapeva bene anche Giovina Di Marco, nata del 1905 a Pennapiedimonte e spentasi lo scorso novembre alla splendida età di centocinque anni. Anche lei non amava gli insaccati e mangiava pochissima carne, prediligendo frutta e verdura. Dal suo mondo erano ben lontane le industrie alimentari, con i loro prodotti preconfezionati e la sua cucina era un profumo fresco proveniente dall’orto. Non mancavano l’odore di fritto, il piccante peperoncino, ottimo per la circolazione, ed il buon Montepulciano durante i pasti, in modo da non far saturare l’alcol. Sempre negli studi del «The Independent» viene ricordata l’importanza dei cinque pasti giornalieri, composti soprattutto da frutta e verdura, ricchi di vitamine e sali minerali. Tale accortezza, insieme ad una costante attività fisica, al non fumare ed abusare di alcolici e al bere molta acqua, potrebbe regalare ben quattordici anni in più. «Invecchiare bene non è semplicemente una questione di geni o di destino. Fare scelte sane può aprire la strada a una vita lunga e dinamica», hanno spiegato gli esperti. Il nostro Parco incontaminato, polmone d’Abruzzo lontano dallo smog cittadino, fornisce il clima ed i frutti migliori per la ricetta dell’elisir di lunga vita e chissà se anche una delle nostre nonne potrà iscriversi al Guinnes dei primati, battendo l’arzilla georgiana Antisa Khvichava che ha centotrenta anni e beve vodka.

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