Anche questanno si ripeteranno le solite scene di irrazionalità e di ipocrisia generalizzata e consacrata. L8 marzo dicono sia la tua festa, la festa della donna e che donna: quella che vedi nei ristoranti o nei pub assatanata e repressa che si concede a scene pietose di isteria se vede un uomo, con gli annessi e connessi gridolini di piacere (piacere di cosa poi ancora non sè capito). Si vedono macchine cariche di donne drogate e stordite dallodore delle mimose, vagare per le strade alla conquista di di cosa? NULLA! La cosa più triste è che non ti rendi conto che così facendo non fai altro che fare passi indietro perché è una festa materialista ad uso e consumo di fiorai, extracomunitari che vendono mazzetti già sfioriti di mimose e ristoratori che propinano i più assurdi menù donna! Cosa possiamo dirti ... svegliati! Domani si torna alla vita, quella vera, si torna a lavoro e magari cè il capo che ti mobbizza il quale se ne frega altamente dell 8 marzo! Tralasciando limpalcatura sociale a protezione della donna, soprattutto nella sua qualità di madre, effettuata in periodo Fascista, poco è stato fatto di più, anzi si sono persi dei concetti su cui si doveva basare la società futura. Chi si ricorda più degli asili nido allinterno delle grosse fabbriche, ove le madri pur lavorando, avevano la possibilità di restare vicino ai propri bimbi? Se ne riparla oggi, dopo poco più o poco meno di settantanni, una conquista per il prossimo futuro. Renditi conto che l8 marzo non porta assolutamente niente alla lotta; quella vera è ogni giorno, a cominciare dal pediatra che rifiuta di visitare a domicilio un neonato con quaranta di febbre, alla mancanza di strutture sociali efficienti, a casa e a lavoro, mentre porti i figli a scuola, mentre lavori o se nonostante il lavoro non riesci ad arrivare a fine mese mentre cucini o mentre ti scontri con strascichi di grettezza o lotti per avere il posto nella società che ti spetta di diritto, davanti a te solo la difficile scelta tra i figli, il lavoro e lesaurimento nervoso. Il rispetto non devi conquistartelo, è un tuo diritto e certo mostrarti come feticcio o parodia di te stessa in esaltazioni femministe non ti fa di certo bene e ridicolizza gli sforzi di tutte! Non sei un bel faccino o un vitino di vespa, sei anima e cervello. Gli sforzi femministi hanno portato a questo? Avevi forse bisogno dellistituzione di una festa consumistica per farti apprezzare? E i risultati quali sono stati? Macchine cariche di donne assatanate? E chi le ricorda le donne che sono ancora costrette a subire orribili mutilazioni non solo fisiche ma anche psicologiche come linfibulazione, ma il problema della violenza sulle donne ... e laborto, la maternità assistita negata ... Sono queste le conquiste del femminismo? A differenza di chi lo riscopre solo in questa data noi, gentiluomini, lo siamo sempre e nel rivolgerci alla tua sensibilità femminile permettici tu svolgi uno dei ruoli più importanti allinterno della società perché hai lonere e lonore di poter generare, di curare i figli, il focolare domestico, essere il supporto che occorre ad ognuno di noi, al tuo uomo, affermarti dentro e fuori le mura domestiche. Ecco qualè la tua vera battaglia quotidiana. Tu devi essere il faro della comunità in primis quella familiare che mai come oggi ha bisogno di ritrovare il suo equilibrio e certi atteggiamenti insulsi e inutili non fanno altro che portare te stessa nel ghetto e allontanarti dalla conquista del rispetto che ti è dovuto! Il Segretario de La DESTRA Guardiagrele Paolo Damiano