"Manovre poco chiare" alla Rotopack

la Cgil vuole riaprire il tavolo alla Provincia. Intanto salta fuori un imprenditore

Dario Gaeta
02/03/2011
Attualità
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Sembrano calate le tenebre sulla vicenda Rotopack dopo la data del 17 Gennaio, quando in Provincia sindacato ed azienda firmarono un intesa di massima riguardo i nuovi scenari che si aprivano per l'azienda di Piano Venna, che dalla scorsa primavera si trovava in difficoltà, entrando in una crisi senza rimedio per liquidità in rosso e rapporti difficili con le banche. L'allarme lo lancia Carlo Petaccia, della segreteria di Chieti della CGIL, riaccendendo i riflettori sullo stato della vertenza che tiene a casa 46 operai dell'azienda di imballaggi flessibili per prodotti alimentari. Intanto la metà dei 15 impiegati ha già chiesto la mobilità volontaria e cominciano i primi rumors su possibili avvicendamenti al vertice dell'azienda. L'accusa della Cgil Da parte del più grande sindacato italiano c'è il sospetto che avvengano manovre "poco chiare" che la Rotopack sta compiendo nell'ombra, ai danni dei lavoratori. "Alla Provincia e al Presidente Enrico Di Giuseppantonio" dichiara Petaccia, "chiediamo la riapertura urgente del tavolo perchè vogliamo capire dall'azienda cosa sta realmente avvenendo, dal momento che si vocifera di una nuiova proprietà che starebbe subentrando e alcuni lavoratori vengono richiamati per offerte di lavoro a nostro avviso scorrette o almeno molto difettose di trasparenza". "Il sindacato", aggiunge Petaccia, "viene tagliato fuori dall'azienda che conta di trattare con i singoli dipendenti che per inciso sono tutti in regime di cassa integrazione straordinaria, ai quali era stato chiesto a metà Febbraio di rientrare in vista di presunte importanti commesse di cui noi saremmo al corrente fin nei dettagli. Una bugia", sostiene il sindacalista "puntualmente smascherata, come le insinuazioni della Rotopack sull'impossibilità di corrispondere lo stipendio di Ottobre perchè la Slc-Cgil loha già richiesto con decreto ingiuntivo". Spunta un nuovo imprenditore Il nome che circola per l'avvicendamento al consiglio di amministrazione guidato dal guardiese Rocco Iezzi, è quello del piemontese Francesco Osella. La voce gira da giorni tra i lavoratori, preoccupati dal ruolo che l'imprenditore avrebbe avuto nel crac della Neograf di Moretta nel cuneese, azienda di circa 200 dipendenti fallita nell'agosto 2009 per un buco di oltre 25 milioni di euro, quando Osella era amministratore delegato.

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