âRiconoscimento precoce del disagio minorile, dellâabuso e del maltrattamento. Strategie di prevenzioneâ è il tema dellâincontro organizzato dalla Capanna di Betlemme di Chieti. Insieme al responsabile Luca Fortunato si sono confrontati il prefetto di Chieti Armando Forgione, la Garante per lâInfanzia del Comune di Chieti avv. Matilde Giammarco, la psicoterapeuta della Comunità e coordinatrice del progetto Safe Chiara Griffini, lâassistente sociale del Comune di Chieti Donatella Salerni, la psicologa, psicoterapeuta e docente Ipra Rita Costanza Sabatini e, in collegamento, il responsabile generale della Comunità Papa Giovanni XXIII Giovanni Paolo Ramonda e una ex vittima di abuso che ha condiviso la sua testimonianza.
à stato un âimportante incontro sul tema degli abusi e maltrattamenti sui minori â sottolineano dalla Capanna di Betlemme - tappa in un percorso intrapreso con la Garante regionale per l'infanzia l'avvocato Falivene, per proporre strategie concrete di prevenzioneâ. Lâimportanza di prevenire abusi e maltrattamenti e non intervenire solo dopo che la violenza è stata subita, è stato uno dei concetti chiave dellâincontro. Gli altri, riportati dalla Capanna di Betlemme nel racconto della serata e nel ringraziamento dei qualificati relatori, sono stati âascolto che salva, prevenzione a scuola e in famiglia, lavoro di rete ( tra istituzioni e associazioni), percorsi di cura per maltrattantiâ.
Durante lâincontro è stato presentato il progetto Safe, promosso dalla Comunità Papa Giovanni XXIII. La Comunità fondata dal compianto don Oreste Benzi è capofila di questo progetto âche mira alla tutela dei minori e delle persone vulnerabiliâ ed è ârealizzato in rete con lâAzione Cattolica, il CSI (Centro Sportivo Italiano) e il CiRViS-SDE dellâAlma Mater Studiorum â Università di Bolognaâ. Finanziato anche con fondi europei âè rivolto ad organizzazioni religiose italiane affinché integrino la politica di tutela dei minori come primo strumento di prevenzione nei confronti di ogni forma di abuso, e nella fattispecie lâabuso sessualeâ e ha lâobiettivo di âoffrire agli associati di tali organizzazioni un percorso formativo che consenta loro di riconoscere, segnalare e prevenire un abuso nelle relazioni e negli ambienti di attività educativa e di accoglienza con minori di età e persone vulnerabiliâ e lâeducazione e lâaccoglienza âin ambienti sicuri quindi per promuovere una cultura della prevenzione tramite la formazione di ambienti sicuri e relazioni interpersonali rispettose, affidabili e responsabili, finalizzati alla protezione sociale, alla ricreazione nello sport e nel tempo liberoâ si legge nella presentazione sul sito web del progetto.