Tredici anni di lavoro su documenti spesso inediti, conservati in diversi archivi italiani, hanno portato a una rilettura delle vicende medievali di Guardiagrele e del suo circondario – il territorio pedemontano della Maiella nordorientale grosso modo compreso tra i comuni di Roccamontepiano e Pennapiedimonte – che mette finalmente da parte le fantasiose cronache locali redatte negli ultimi tre secoli per aprire prospettive nuove ed originali, con non poche sorprese. Il lavoro di Lucio Taraborrelli, avvalendosi di fonti storiche di sicura attendibilità, ripercorre le tappe dello strutturarsi di alcune importanti entità di matrice laica ed ecclesiastica durante i secoli dell’Altomedioevo, fino all’affermarsi di Guardiagrele quale centro egemone della Contea di Manoppello nel corso del XIV secolo. Una ricerca che sgombera il campo dalle innumerevoli falsità prodotte in passato dai cronisti locali per puro spirito campanilistico, sovente in mala fede, e restituisce un quadro di vicende molto più realistico e aderente alla realtà storica dei fatti, dove figure come Gualtiero di Palearia, Tommasa di Palearia e gli Orsini di Manoppello tornano protagonisti del loro tempo sulla scorta della documentazione superstite che li riguarda, piuttosto che rivestire un ruolo di attori di inverosimili e fantasiosi sceneggiati.
Oltre alle vicende inerenti la formazione e l’affermazione di realtà territoriali come i castelli di Comino, Sant’Angelo in Trifinio e Colle di Maiella, o il monastero di San Salvatore a Maiella e le sue numerose pertinenze campestri, lo studio segue l’avvicendarsi di alcune storiche casate nel controllo della Contea di Manoppello (dai Palearia, ai Sully, agli Orsini) e ricostruisce l’insediarsi dei diversi Ordini monastici (Benedettini, Francescani, Clarisse, Morronesi) nel tessuto urbano di Guardiagrele tra la seconda metà del ‘200 e gli inizi del ‘300. Esamina inoltre il quadro della presenza antropica alle pendici della Maiella avvalendosi sia della documentazione d’archivio, sia delle fonti toponomastiche e archeologiche, sia di approfondite indagini condotte sul terreno, grazie alle quali è stato possibile individuare sconosciute emergenze topografiche o ritrovare siti di cui si erano perse le tracce. Corredato da ben 32 pagine di foto a colori, che presentano documenti, luoghi e opere a volte inediti, il lavoro è completato, in Appendice, dalla trascrizione di dieci documenti originali, da tre tavole tecniche che ricostruiscono l’ipotetica evoluzione architettonica della chiesa di Santa Maria Maggiore tra il XIII e il XIV secolo, da una tavola che illustra i vari avvicendamenti genealogici nel controllo di Guardiagrele, dai Palearia agli Orsini, e da una grande Carta storica a colori del territorio, che riporta la toponomastica antica, le strade principali, i castelli, le chiese e i confini di importanti entità territoriali dell’epoca, come il Feudo di Comino e l’abbazia di San Salvatore a Maiella.
Il volume, di 416 pag. in B/N e a colori, con 4 tavole di grande formato fuori testo e la Carta storica del territorio, è stato interamente autoprodotto e finanziato dall’autore ed è in corso di stampa presso la Casa editrice SIGRAF di Pescara; l’uscita nelle librerie è prevista per il prossimo mese di luglio.