Purtroppo, ancora una volta ci tocca apprendere dalla Stampa della trasformazione del P.S. di Guardiagrele in un Punto di Primo Intervento, con riduzione di orario da H24 ad H12 e della imminente chiusura dei reparti attualmente attivi presso il P.O. di Guardiagrele.
Se consideriamo anche le chiusure in corso ad Atessa ed Ortona, è facile comprendere come questo territorio viene penalizzato a favore dell’asse Chieti-Pescara, dove già vi è un sovraffollamento che porta più al collasso delle strutture che non ad un miglioramento del servizio.
Come al solito, come è successo già 10 anni fa con gli altri reparti, si pensa più a chiudere che non a dare servizi ai cittadini.
Infatti, nessuna ipotesi di servizi alternativi è stata presentata, a meno che non lo sappiano nelle segrete stanze. Non è stato annunciato alcun potenziamento del servizio del 118 né altro che possa tutelare il diritto alla salute dei cittadini delle zone interne e montane.
Abbiamo assistito negli ultimi tempi solo a qualche esternazione da parte di esponenti del P.D. Regionale, dell’Assessore Paolucci e del Commissario D’Alfonso, che si contraddicono tra loro, come sulla temporaneità della REMS a Guardiagrele. Come nello stile dell’attuale P.D., nessun rispetto per il territorio e nessuna interlocuzione con i Sindaci interessati, ma solo autoritarismo e esercizio di potere. A livello locale, poi, c’è chi è folgorato sulla via di Damasco e chi si gira dall’altra parte per fingere di non sapere.
Ricordo a tutti, in particolare ai vertici della Regione e della ASL, che siamo sempre in attesa del pronunciamento del Consiglio di Stato sui ricorsi amministrativi ancora pendenti e non si potrebbe quindi procedere a disattivazione di servizi o reparti. Ricordo anche che il decreto governativo cosiddetto "Salva Chiodi", che aveva elevato al rango di legge nazionale un provvedimento regionale, aveva comunque imposto che prima di dare corso alle riconversioni si sarebbe dovuto approvare ad un nuovo Piano Sanitario Regionale. Cosa mai fatta.
Nei nostri 5 anni abbiamo con ogni mezzo contrastato l’impoverimento delle strutture sanitarie a Guardiagrele e abbiamo arrestato tale processo, ottenendo finalmente l’attivazione del Distretto Sanitario.
Oggi tutto questo sembra vanificarsi davanti alla prepotenza della Dirigenza Regionale ed alla condivisione della sinistra locale, ma noi non ci fermeremo e lotteremo con ogni mezzo lecito per la difesa del diritto alla salute dei cittadini