L’amministrazione comunale attende con fiducia l’esito dell’udienza previsto per il 15 dicembre presso il Tar dell'Aquila. Il ricorso contro la riconversione della struttura ospedaliera in Punto Territoriale d’Assistenza, affonda le sue radici sulla presunta incompatibilità della funzione di commissario attribuita al governatore Gianni Chiodi e, nel merito delle scelte di riordino, sull’offerta dell’assistenza alternativa al presidio ospedaliero. Si è dedotto che è stato emanato un Piano Operativo generico,con l'indicazione della data del 31.12.2010 per la chiusura dell'Ospedale di Guardiagrele, senza indicare però i tempi e le modalità della sua attuazione, non consentendo così di apprezzare il piano ed i suoi risultati nel complesso, non conoscendone integralmente il contenuto. Si evedenzia che con il Piano così come approvato,si provvede ad eliminare importanti strutture ospedaliere senza però istituire ed avviare le adeguate strutture di territorio, ivi compresi adeguati P.T.A., RSA, Ospedali di Comunità, da tutti invocati in linea di principio ma non introdotti nel sistema sanitario abruzzese, senza indicare le modalità di ridistribuzione del personale e le modalità di utilizzazione delle apparecchiature esistenti. Il tutto senza considerare che, sopprimendo oltre il necessario le strutture esistenti, si andrebbero a sovraccaricare strutture già inadeguate ed a privarle di filtri essenziali che evitino insostenibili appesantimenti dei principali Ospedali. Sono state inoltre messe in evidenza le problematicità derivanti dalla chiusura dell'Ospedale di Guardiagrele, in assenza di precise indicazioni sui tempi e modi di realizzazione del P.T.A. previsto. Queste sono solo alcune delle considerazioni contenute nel ricorso presentato dall'avvocato Marcello Russo ai giudici aquilani, avvocato incaricato a seguito della delibera di giunta comunale del 7 settembre 2010. L'istituzione di servizi sanitari alternativi per garantire al bacino guardiese (40mila utenti) il proprio diritto alla salute è prerogativa fondamentale per scongiurare che alla dismissione del ss.immacolata la cittadinanza non sia coperta dalla dovuta assistenza sanitaria essenziale. Nonostante la fiducia riposta nella sentenza di domani, il sindaco a seguito della riunione dello scorso sabato con i sindaci del bacino, ha chiesto un incontro collettivo col prefetto Greco, al fine di mostrare i punti di criticità della riconversione così come prospettata dall’ azienda sanitaria locale con nota del 9/12/2010 in cui si comunicava il blocco dei ricoveri a far data dal 15 Dicembre, e successiva chiusura dei reparti al 31 Dicembre. Un piccolo passo avanti è stato fatto dall’amministrazione rispetto al piano operativo ottenendo l’apertura del Punto di Primo Intervento con orario h24, rispetto all’h12 paventato nello stesso, ma non lo riteniamo di certo sufficiente per quella che è la nostra idea di sanità al servizio del cittadino.