Tra le tante accuse che ho ricevuto dal centrodestra, c’è anche quella di aver votato no al PRG chiamato da Salvi, con l’evidente intento di seminare zizzania e di mistificare la realtà, “Piano Palmerio”. Ovviamente quella proposta di variante generale non è perfetta e, di solito, la fase delle osservazioni viene utilizzata per apportare delle migliorie e non per peggiorarlo. Come è ormai noto, il centrodestra ha vinto le scorse elezioni anche paventando demolizioni e sciagure derivanti dalla variante e dai PRU di Comino e Caporosso, e giocando sull’equivoco di adozione/approvazione e, nonostante questa fosse praticamente pronta, ha impiegato 4 anni e mezzo per giungere ad una fine raffazzonata e con un ultimo consiglio convocato in fretta e furia a fine agosto. Ci si sarebbe aspettato che in questo lungo lasso di tempo l’amministrazione avesse cambiato tutto ciò che aveva criticato in campagna elettorale e invece i PRU, dopo essere stati pubblicati e osservati, sono stati ritirati (cosa più unica che rara) e riaffidati, udite udite, agli stessi progettisti che li avevano realizzati, con data da destinarsi, la tavola n.8, la più importante per lo sviluppo turistico-economico della città, è rimasta fuori, le Norme Tecniche di Attuazione Stravolte e nessun miglioramento inserito. I consigli comunali per l’esame delle osservazioni si sono succeduti con lentezza, all’inizio in un caos totale per noi dell’opposizione: non sapevamo quali osservazioni ci aspettavano nella seduta convocata e le nostre proposte di delibera erano puntualmente diverse da quelle della maggioranza. Per mesi abbiamo reclamato un riepilogo del lavoro che si stava facendo, in modo da avere un quadro delle richieste accettate, respinte e parzialmente accettate. Dopo ripetute richieste ci è stata fatta questa “concessione” che, in realtà, ci era dovuta a norma di statuto e regolamento comunale. Il nostro gruppo di opposizione si è fatto garante, per quanto ha potuto, di una uguaglianza di trattamento per tutti i cittadini, del rispetto delle norme e della legalità, tutto ciò in un disinteresse quasi generale della maggioranza e dell’assessore all’urbanistica.Dinanzi a pareri “nebulosi” del progettista ci siamo sentiti rispondere dal geometra-Presidente del Consiglio: «forse l’architetto voleva dire credo che intendesse immagino che… ». Questa la precisione delle risposte ai nostri quesiti! Non dimentichiamo che durante questa delicatissima fase il centrodestra, a nostro parere (ed anche a rigor di legge) in maniera illegittima, ha pensato di mettere in campo il Piano d’area in via Anello che pesa e non poco in quanto a cubatura, viabilità e impatto ambientale, sull’assetto del nuovo piano.
Il mio voto negativo e quello dei miei colleghi consiglieri è stato largamente motivato nell’ultima seduta di consiglio, una seduta così importante che nelle fila della maggioranza si contavano ben 4 assenti. Il nostro "no" non è stato contro lo sviluppo di Guardiagrele ma contro la gestione che il centrodestra ha riservato ad uno strumento urbanistico così importante. Quattro anni e mezzo per stravolgere le NTA, per avere pareri tutt’altro che positivi da parte delle diverse autorità (ambientale, sanitaria, archeologica…), rimandando tutti questi nodi alla conferenza dei servizi, con i consorzi industriali commissariati e la provincia che si trova in un limbo, con riunioni che sono state fatte solo per alcune zone (PA1 e PA3) e per alcuni cittadini. E’ stato adottato un piano che non ha una zona turistica, né a Bocca di Valle né altrove, con la tavola n.8 rimasta fuori, con i PRU di Comino e Caporosso persi chissà dove e che bloccano i cittadini di queste contrade dal realizzare nuove costruzioni, con la stupenda zona di Caprafico rimasta ancora esclusa da ogni tipo di sviluppo, con le osservazioni collettive, quindi fatte per il bene pubblico, rigettate e tanti altri problemi non risolti. E dove sono i progetti di recupero urbano di San Biase e San Domenico che Salvi tanto voleva 5 anni fa? Un piano che non ha ancora una copertura economica, o un progetto complessivo dei lavori pubblici da realizzare. Osservazioni della stessa tipologia sono state a volte rigettate a volte accettate dalla maggioranza, strade tolte o lasciate senza farci capire il perché, e di nuovo con figli e figliastri, con chi non potrà mettere un mattone e chi, ancora una volta, ha potuto usufruire dell’art. 8 del DPR 160/2010, facendo a meno del PRG. Il tutto, sulla pelle dei cittadini.
Gianna Di Crescenzo,
Consigliere Comunale PD