Oggi, lâultimo Consiglio provinciale della Provincia di Chieti. Allâordine del giorno lâapprovazione e lâadozione degli ultimi atti amministrativi dellâattuale consiliatura. La seduta di congedo istituzionale si è conclusa con gli interventi del presidente del Consiglio Enrico Rispoli e del presidente della Provincia Enrico Di Giuseppantonio.
Da mercoledì 25 giugno i consiglieri saranno dichiarati decaduti, e verrà avviata la fase di transizione che porterà il 1° gennaio 2015 alla nascita dellâente di secondo livello. Resteranno in carica, in questi mesi, soltanto il presidente e la giunta per lâordinaria amministrazione senza che siano loro corrisposte indennità né gettoni di presenza.
Al Presidente Di Giuseppantonio, toccherà il compito di avviare lâelezione del Consiglio provinciale, composto dai sindaci e dai consiglieri comunali, entro il 30 settembre 2014 per definire gli atti preparatori e le modifiche statutarie della nuova entità che dovranno essere approvate sempre dallâAssemblea dei Sindaci. Inoltre, dovrà indire le elezioni del nuovo Presidente di Provincia entro il 31 dicembre 2014, questâultimo sarà scelto tra i sindaci del territorio e votato direttamente dai consiglieri comunali secondo procedure non ancora compiutamente definite.
âEâ comunque un momento storico. La Provincia, ente territoriale democraticamente eletto dal popolo e dunque espressione trasversale della volontà dei cittadini, nata in questa dimensione con lâunità dâItalia, inizia la sua trasformazione in ente di governo di secondo livello per poi configurarsi, una volta concluso lâiter di riforma costituzionale, in ente di area vasta â afferma Enrico Di Giuseppantonio - Il mio status di amministratore dal 25 giugno si accresce in responsabilità , gratuitamente, con la caduta del Consiglio ne assumerò direttamente i poteri e dunque avrò lâonere di approvare anche il bilancio previsionale entro fine luglioâ.
âLa legge 56 purtroppo presenta lacune normative non ancora sanate in termini operativi da parte del Governo â precisa il presidente Di Giuseppantonio â ma le affronteremo coordinandoci con le altre Province abruzzesi. Per ora ringrazio tutti i consiglieri provinciali e il Presidente del Consiglio provinciale, Enrico Rispoli, per aver condiviso insieme un mandato faticoso, cinque anni tra difficoltà di gestione dettate dalla situazione finanziaria dellâEnte e criticità di governo tipiche di un territorio martoriato dalla crisi generale, alle prese con chiusure di aziende e disoccupazione â aggiunge il presidente Di Giuseppantonio â Il confronto sul piano politico talvolta ha assunto toni duri ma lâimpegno di rappresentare gli interessi del territorio non deve mai venire meno per chi viene eletto dai cittadini. I miei auguri per il futuro ai consiglieri di maggioranza e di minoranza, a quanti di loro vorranno ancora dare un contributo alla nostra comunità come amministratori portando lâesperienza acquisita in questi anniâ.
In tale direzione lâultimo intervento del Presidente del Consiglio Enrico Rispoli dopo i saluti e i ringraziamenti di rito ed aver ripercorso le tappe più importanti dei lavori dellâorgano consiliare riflesso dellâevoluzione normativa ed economica che ha destituito lâente in questi anni, a consuntivo del mandato ha dichiarato: â Ritengo che il nostro lavoro sia stato svolto in maniera proficua e in modo tale che le future gestioni ne possano trarre il miglior risultato possibile per il bene del nostro territorio e della comunità amministrata. Mi auguro che il futuro della Provincia continui ad essere contraddistinto dal primato della buona politicaâ.
Intanto, continueranno a far parte della Giunta provinciale e affiancheranno il Presidente Di Giuseppantonio tutti gli assessori in carica, senza defezioni. âUn segnale di responsabilità verso il territorio â commenta il Presidente Enrico Di Giuseppantonio - per portare a compimento le attività iniziate e continuare battaglie importanti, come quella per la viabilità e le scuole superiori, funzioni fondamentali che la riforma Delrio preserva in capo alla Provincia di Chieti ma che rischiano il blocco per la mancanza di copertura finanziariaâ.
Un ultimo sforzo che il Presidente chiede ai suoi collaboratori per non lasciare nulla di intentato su questioni che hanno la priorità in barba alle decisioni del Governo.