âSi è scelto di intervenire sullâ1,27% della spesa pubblica delle Province pur di non toccare il 60% a carico dellâamministrazione centrale. LâItalia ha letteralmente buttato al vento unâoccasione unica per fare una vera riforma del sistema degli organi periferici dello Stato, con lâaccorpamento delle Province piccole e degli uffici dello Stato, per dare concreta attuazione al tanto sbandierato taglio dei costi della politica che avrebbe fatto risparmiare agli italiani ben 5 miliardi a fronte di tagli che si fermeranno a 32 milioni di euro. Dobbiamo prendere atto che non vi sono stati né la forza politica né tantomeno il coraggio per intraprendere una strada più difficile ma senzâaltro più efficace e ci si è accontentati di una riforma banale e superficialeâ: lo afferma il Presidente dellâUnione delle Province Abruzzesi, Enrico Di Giuseppantonio, alla luce dellâapprovazione al Senato della riforma Delrio, cosiddetta âsvuota Provinceâ.
âDel resto è stata la Corte dei Conti a stabilire che con questa riforma non si realizzeranno risparmi â prosegue il Presidente Di Giuseppantonio â Il testo è un guazzabuglio di norme e vi sarà solo una grande confusione, non è davvero chiaro chi dovrà assicurare ai cittadini i servizi essenziali. Ci avviamo verso una fase transitoria che sarà un disastroâ.
âPoi câè da dire che così facendo lâItalia adotta una riforma antieuropea e del tutto in controtendenza con quanto accade nel resto dei Paesi dellâUnione e ai loro modelli di governo dei territori: in Germania le Province sono 400, 16 le regioni e oltre 12mila i comuni. In Francia le Province sono 100, e amministrano insieme a 26 Regioni e 36mila comuni mentre in Spagna ci sono 17 Regioni, 50 Province e 8mila Comuniâ.
âGli italiani si renderanno presto conto â conclude il Presidente Di Giuseppantonio â che con questa legge, pur di non scontentare gli alti burocrati dello Stato, è stata loro propinata una riforma che non produrrà risparmi ma porterà a un aumento della spesa pubblica, come ha già affermato la Corte dei Conti. E come accade spesso negli ultimi anni, ci si è approfittati ancora una volta della âcredulità popolareâ attraverso uno spot propagandisticoâ.