La mancanza di autocritica del Sindaco Salvi

Nota stampa del Circolo PD di Guardiagrele in risposta alle dichiarazioni di Salvi di domenica 9 Febbraio

Circolo PD di Guardiagrele
13/02/2014
Comunicati Stampa
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Non è la prima volta che esponenti più o meno “autorevoli” del centrodestra cittadino e della giunta comunale si occupano di questioni interne al Partito Democratico: dal cercare di impedire l’uso di sale per incontri pubblici e svolgimento di primarie alla scelta delle candidature.

Eppure, a pensarci bene, chi di volta in volta parla non ha neppure una collocazione politica: gli amministratori e gli “strateghi” del centrestra a quale partito appartengono: Forza Italia, Nuovo Centro Destra, Futuro e libertà, Fratelli d’Italia, Udc?

A tutti o a nessuno a seconda del momento e della convenienza.

E Salvi, prima di interessarsi alle dinamiche degli altri partiti dovrebbe ricordarsi e ricordare che non è riuscito a farsi eleggere negli organismi dirigenti del defunto PDL e ha dovuto accontentarsi della nomina a “responsabile provinciale pdl per la sanità”, carica talmente vuota che non l’ha aiutato neppure per la elezione al comitato ristretto dei sindaci della Asl dove, primo cittadino di Chieti in testa, non è stato sostenuto neanche dalla sua stessa parte politica.

Ricordiamo poi a Salvi che è tra le sue fila che si diventa assessori provinciali, poi comunali, poi ci si dimette e ci si candida a tutte le competizioni elettorali e mai con la stessa compagine. In questi quattro anni, l’amministrazione guardiese non si è mai confrontata con i cittadini. Dopo aver chiesto i voti, mai è tornata nelle contrade e nelle piazze a rendere conto del proprio operato e a condividere con la gente i progetti ( che evidentemente non ci sono) per Guardiagrele. Ma qualcosa ci dice che lo faranno in questi due mesi, quando chiederanno ai cittadini il consenso per l’ex biassessore.

Capiamo che per Salvi non deve essere facile comprendere che esista un partito, come lo è quello Democratico, in cui non solo ci sono meccanismi interni ed esterni di confronto e aperta dicussione, ma dove il bene collettivo prevale sul percorso personale. Concetto, questo, impossibile da capire per chi è abituato ad avere solo padroni in politica. Così come ci si ostina, dal 2010, in attacchi ad personam nei confronti di rappresentanti dal Pd che, invece, muovono critiche a problemi e a metodi del centrodestra.

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