" Il Ministero dello sviluppo economico, con decreto del 15 gennaio ha autorizzato la realizzazione dell’elettrodotto “Villanova-Gissi” a 380kV.
Con delibera n. 34 del 14.6.2010, il Consiglio Comunale decise di promuovere iniziative congiunte con la Provincia di Chieti e tutti i Comuni interessati per una verifica congiunta delle condizioni per la realizzazione dell’opera, riservandosi ogni azione a tutela della cittadinanza.
Con questo proposito il comune ha partecipato alla prima conferenza dei servizi del 15 giugno.
L’amministrazione aveva anche assunto l’impegno di informare il consiglio o, quanto meno, la commissione consiliare, circa i successivi passaggi.
Senza aver concordato nulla e senza aver informato i gruppi consiliari, la giunta comunale, con delibera 133 del 1.7.2010 ha proposto una modifica del tracciato.
Sulla base di questa proposta, poi accettata, il consiglio comunale (delibera n. 18 del 6.6.2011) con il voto contrario del gruppo di opposizione, ha approvato lo schema di accordo con la società costruttrice e, quindi, con delibera di giunta n. 103 del 28.7.2011, ha approvato il protocollo di intesa.
Insomma, il Comune di Guardiagrele, non ha più esercitato nessuna azione congiunta con nessuna delle amministrazioni interessate poiché, ottenuta la richiesta variazione del tracciato, ha raggiunto un accordo con Abruzzo Energia.
Questo è il motivo per il quale il sindaco di Guardiagrele, con una nota a sua firma del 6.11.2012 (prot. 24359), allegata al decreto ministeriale, ha comunicato al Ministero di avere raggiunto l’accordo e, quindi, non ha partecipato alla seconda conferenza di servizi nella quale è stato dato atto del parere favorevole del comune di Guardiagrele.
Questa è la cronologia degli eventi che ci suggerisce alcune riflessioni.
Innanzitutto, l’amministrazione Salvi, dopo avere avviato un percorso di condivisione sulla questione, appena dopo 15 giorni dall’adozione della delibera del giugno 2010, ha unilateralmente proposto una modifica arrivando alla conclusione di un accordo sul quale il gruppo di opposizione non ha potuto che esprimere un voto contrario.
In secondo luogo è chiaro che ci troviamo di fronte ad un atteggiamento di una amministrazione che, così come è avvenuto per la ancora calda vicenda della centrale a biomasse, si muove dando pareri favorevoli alla costruzione di un’opera che vede altre amministrazioni proporre soluzioni alternative.
In terzo luogo, dopo avere espresso il proposito di concordare le mosse con tutti gli attori interessati (Regione, Provincia di Chieti e, soprattutto, gli altri comuni), decide unilateralmente di chiudere una partita a fronte di un indennizzo di 900.000 euro. Ma ci chiediamo, anche in questo caso, quale cifra possa valere il diritto di una intera comunità a vedersi coinvolta in processi decisionali che riguardano temi così rilevanti per il futuro della città.
A questo si aggiunga il fatto che è semplicemente paradossale che non si agisca all’unisono con l’obiettivo di raggiungere soluzioni migliorative che tutelano l’interesse di una collettività che non è solo quella del nostro Comune.
Si conferma ancora una volta un atteggiamento leggero da parte del Comune, così come lo è stato nella vicenda delle biomasse per la quale l’amministrazione è oggi protagonista di un clamoroso e speriamo non tardivo passo indietro.
Visto che alcuni Comuni hanno già promosso un ricorso contro il decreto ministeriale, ci domandiamo cosa potrà fare la giunta Salvi di fronte ad un proprio parere positivo già espresso che inibisce ogni azione di tutela anche se si trattasse di un intervento nei giudizi già promossi.
Per la cronaca, anche i comuni di Filetto, Orsogna, Sant’Eusanio del Sangro hanno espresso parere favorevole. "
Gruppo consiliare “Guardiagrele il bene in comune”