A te donna...

Stefania Scogna
08/03/2013
Attualità
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L'8 Marzo, la festa della donna. Sono note a tutti le tragiche origini di questa ricorrenza: correva l'anno 1908, quando, pochi giorni prima di questa data, a New York, le operaie dell'industria tessile Cotton scioperarono per protestare contro le terribili condizioni in cui erano costrette a lavorare. Lo sciopero si protrasse per alcuni giorni, finche' l'8 marzo il proprietario Mr. Johnson, blocco' tutte le porte della fabbrica per impedire alle operaie di uscire. Allo stabilimento venne appiccato il fuoco e le 129 operaie prigioniere all'interno morirono arse dalle fiamme. Successivamente questa data venne proposta come giornata di lotta internazionale, a favore delle donne, da Rosa Luxemburg, proprio in ricordo della tragedia.

Con il passare degli anni ed il moltiplicarsi delle iniziative, che vedevano come protagoniste le rivendicazioni femminili in merito al lavoro e alla condizione sociale, la data dell'8 marzo assunse un'importanza mondiale, diventando il simbolo delle vessazioni che la donna ha dovuto subire nel corso dei secoli, ma anche il punto di partenza per il proprio riscatto.

La giornata internazionale della donna ricorre l’8 marzo di ogni anno per ricordare sia le conquiste sociali, politiche ed economiche delle donne, sia le discriminazioni e le violenze cui esse sono ancora fatte oggetto in molte parti del mondo.

In Italia. negli ultimi anni, assistiamo sempre più ad un fenomeno tragico e doloroso: il femminicidio. Cento le vittime, donne, nel solo 2012. Una ogni due giorni e nella gran parte dei casi gli autori di questi delitti sono mariti, ex mariti, fidanzati o ex fidanzati, persone "care".

Un pensiero, in questa data più che mai, vuole andare a loro, alle loro famiglie distrutte, ma anche a tutte quelle donne che non hanno pagato con il prezzo più alto, la loro vita, ma porteranno sempre dentro di loro i segni di un maltrattamento, di una perdita di dignità, di vedere le loro debolezze trasformate in una trappola fatale, di dover pagare il prezzo di aver incontrato nel loro percorso persone malate, veri mostri a volte frutto di famiglie problematiche.

A te donna...

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