L'ulivo, pianta mediterranea per eccellenza, fu introdotto nel nostro territorio nel V secolo a.C.; l'estrazione d'olio dai frutti, come testimoniano celebri autori e
storici latini, è un' attività praticata già in epoca romana.
Con il passare dei secoli le tecniche di coltivazione, raccolta e produzione dell'olio sono andate sempre
più perefezionandosi, da un lato facendo tesoro delle più moderne tecnologie, dall'altro rispettando il contesto naturale e biologico in cui l'attività è insita.
Nella culture religiose, in particolare quella cristiana, la pianta dell' l'ulivo e l'olio sono ritenuti sacri, in quanto simbolo di luce, pace, purezza e alleanza fra gli
uomini e Dio. Basti ricordare la funzione del ramoscello nella Domenica delle Palme, o il tronco di ulivo che la notte di Natale è posto ad ardere nel camino.
In Abruzzo sono diffuse diverse e numerose tipologie di piante d'ulivo, tra le quali il Leccino è l'unica presente in tutto il territorio regionale; nel Chietino
troviamo specifiche qualità , conosciute come la Gentile e la Intosso, quest'ultima usata come oliva da tavola. Il sapore dell'olio, la fluidità , il colore e il profumo
variano notevolmente a seconda non solo delle varietà , ma anche del modo di raccolta e dal grado di maturazione.
Il clima favorevole della nostra regione, unito alla tradizione rurale del nostro territorio in cui la raccolta delle olive è uno dei momenti più importanti del
calendiario agricolo, ha certamente favorito nei secoli lo sviluppo e l'attività dei numerosi oleifici e frantoi sparsi sul suolo regionale, eccellenti produttori di olio
extravergine rinomato in tutto il mondo grazie ai marchi DOP e IGP.
Ancora oggi l'industria olearia è alla base dell' economia agricola abruzzese.
Il folklore abruzzese include l'uso dell'ulivo sia in pratiche magico-religiose con funzione apotropaica che nella preparazione di medicinali naturali con funzione
vasodilatatrice, diuretica, ipotensiva; l'olio era inoltre usato (e lo è ancora oggi) per la produzione di cosmetici.
La dieta mediterranea riconosce il valore nutritivo dell'olio e ritiene fondamentale l'apporto nutritivo di grassi monoinsaturi (ovviamente nella giusta dose, senza
abusi) che esso garantisce al nostro organismo, proteggendolo contro il colesterolo e fornendo sostanze antiossidanti.
La raccolta delle olive (abbacchiatura) avviene in un periodo compreso fra Settembre e Dicembre a seconda delle latitudini, manualmente con l'utilizzo di
appositi rastrelli ("pettini") oppure con specifici macchinari (con rischio però di danneggiare la pianta), reti di raccolta e sacchi di juta.
L'estrazione dell'olio negli oleifici avviene solitamente nei primissimi giorni successivi alla raccolta, per processi meccanici e senza l'utilizzo di medoti fisici-
chimici che altrimenti renderebbero l'olio non più extravergine.
Le fasi di produzione generalmente includono le operazioni preliminari di lavaggio, in seguito la frangitura (trasformazione in polpa), il delicato passaggio della
gramolatura (mescolamento del prodotto), l'estrazione del mosto di olio (spremitura), la separazione per centrifuga dell'olio dall'acqua (con ricavo della sansa,
poi scartata), la chiarificazione (si filtra il prodotto per purificarlo), lo stoccaggio in serbatoi e infine l'imbottigliamento (è fondamentale conservare il prodotto a riparo
dalle fonti di calore) La resa (litri al kg) delle olive variabile e dipende da molti fattori. Le qualità organolettiche del prodotto rimagono alterate in media nei 18
mesi successivi alla spremitura.
Quest'anno la raccolta delle olive e la produzione d'olio saranno fortemente condizionate dai processi climatici in corso: la siccità che ha caratterizzato i mesi
estivi e i bruschi cali e rialzi di temperatura registrati negli ultimi tempi hanno sicuramente danneggiato il naturale processo di maturazione dei frutti.
Già nell'anno passato la quantità di olive prodotte negli uliveti in Italia è notevolmente calata rispetto alla media, ma quest'anno si rischia un'ulteriore riduzione
del 5-10 %, con il conseguente incremento dei prezzi (circa 15- 20 %) sul prodotto finito. Lungo il versante adriatico è previsto un calo produttivo del 20%
almeno rispetto allo scorso anno.
A monte vi sono le gelate dei mesi invernali, nonchè le abbondanti nevicate che hanno interessato quasi tutta Italia tra Dicembre 2011 e Febbraio 2012,
soprattutto nelle regioni adriatiche. La mancanza di sufficienti risorse idriche, infine, ha dato il colpo di grazia durante la secca e calda estate appena trascorsa.
Di conseguenza, sebbene l'Italia sia da sempre il secondo produttore di olio d'oliva in Europa, sarà necessario acquisire olio dall'estero.
La situazione non è però affatto tragica: la pianta d'ulivo ha capacità di produrre anche in condizioni di clima semi-arido, adattandosi alla siccità , sebbene la
scarsità d'acqua influisca tanto sulla quantità che sulla qualità dei frutti: i tre fondamentali processi di formazione, crescita e accumulo d'olio nella polpa
potrebbero essere alterati dalla carenza idrica. L'irrigazione artificiale di ridotte quantità d'acqua limita notevolmente i danni prodotti dallo stress idrico,
incrementando la produttività , soprattutto su un suolo con una certa composizione e conconsistente volume di terreno sotto ogni singola pianta.
L'olio che quest'anno finirà sulle nostre tavole avrà probabilmente un gusto amaro e piccante, senza escludere addirittura un accenno di sapore di legno.
Quest'anno, presso l'OLEIFICIO VERNA in c.da San Vincenzo a Guardiagrele, il pubblico avrà la possibilità di visitare i locali, seguire in prima persona le attivitÃ
del frantoio, nonchè di degustare assaggi dell'olio appena prodotto.
Dal 1 al 4 Novembre con orario continuato il personale del frantoio olerario accoglierà chiunque voglia assistere alle fasi di produzione, illustrandone tutte le
fasi e concedendo il piacere di scoprire le genuine qualità dell'olio prodotto sul propro territorio.