Un’amministrazione che deve difendersi è un’amministrazione perdente, specie quando chiama in difesa il maggiore partito che lo sostiene, il PDL. Quello stesso partito che ha gettato acqua sul fuoco dopo la movimentazione del centrosinistra contro la decisione della ASL di spostare due reparti del Santissima Immacolata. L’assessore Regionale Febbo il giorno prima è uscito con un comunicato che le notizie erano tutte false, il giorno dopo esce con un altro comunicato secondo il quale, lui, Salvi e Caramanico hanno scongiurato il pericolo. Allora non prendete in giro la gente, l’intenzione della Asl era chiara quanto subdola e il centro destra, come sempre, ha approfittato per mostrare quanto è incapace.
Tornando a Guardiagrele, un’amministrazione sana non esce con i comunicati per attaccare l’opposizione, ma pensa ad amministrare, il consenso lo deve ottenere o mantenere con le cose che fa non con le cose che scrive. Tanto per cominciare il PDL guardiese farebbe bene ad imparare una regola basilare delle buone pratiche politiche e cioè quella di firmare i comunicati, affinchè sia l’opposizione, sia soprattutto i cittadini, possano guardare in faccia colui che scrive e giudicarlo. Invece ci si nasconde, ci si nasconde dietro un simbolo che ahimè nemmeno quello garantisce loro la tutela di un tempo, anzi. Detto questo passiamo all’analisi del comunicato che appare falso e tendenzioso come si conviene ad un’amministrazione di centro destra.
Partiamo col dire che i tagli ai comuni sono iniziati nel lontano 2001 e si sono ripetuti e sommati nel corso degli anni, il culmine lo si è avuto nel 2008 quando l’abolizione dell’Ici prima casa ha messo sul lastrico i comuni perché, è bene dirlo, le promesse compensazioni dallo stato, venivano contemperate da tutta una serie di meccanismi ed il gettito dunque si era ridotto drasticamente. Quindi anche le amministrazioni precedenti (grazie ai governi Berlusconi) hanno dovuto fare i conti con grandi ristrettezze eppure gli avanzi di amministrazione sono sempre stati superiori ai 150 mila euro. Dunque gli sbandierati 90 mila euro, raggiunti dall’amministrazione Salvi, sembrano davvero un fallimento. Le affermazioni sull’Imu confermano il pressapochismo col quale si amministra, si pensa solo ed esclusivamente a far quadrare i conti, appellandosi alle more di regolamenti e non si pensa invece a cosa quelle operazioni vanno a colpire e cioè gli imprenditori, i commercianti, gli artigiani, i professionisti, tutti coloro che si svegliano presto al mattino per andare a lavorare e per garantire il lavoro ai propri dipendenti. Mi permetto di dare un consiglio all’assessore al bilancio: il comune di Guardiagrele ha degli ottimi tecnici in organico, non ha bisogno dei doppioni, ha bisogno di qualcuno che fissi la strategia dell’azione politica e questa in due anni e mezzo di mandato non si è vista. Eppure era proprio questa la fase per fissare i punti cardine dell’azione politica per poi raccogliere i frutti nella seconda parte. Quanto appena affermato viene confermato proprio nel capitolo sul sociale in cui vi è una serie infinita di nonostante, ma poca concretezza. Si inneggia al fatto che le tariffe non sono state aumentate, ma anche qui: quale è la strategia dell’amministrazione? Cosa vuole fare in materia di sociale? Da oggi cominceremo a dire che “nonostante” l’amministrazione Salvi il comune non ha ancora dichiarato fallimento!
Il problema della scarsezza idrica è vero che perdura da anni, ma mai ha raggiunto i livelli di quest’anno. E’ evidente che si è verificato qualche fatto nuovo che stiamo appurando in questi giorni. Per quanto riguarda gli investimenti dirottati su altri territori ricordiamo agli ignoti scrittori (ecco perché lo sono) che in quel periodo L’Ato-Sasi era targata centro destra, un “buon motivo” per non considerare gli interessi di Guardiagrele. Dove erano allora i consiglieri di centro destra che oggi invitano i nostri a farsi carico del problema? Vi ricordiamo che le elezioni del 28 e 29 marzo le avete vinte voi spiegando alla gente che eravate molto più bravi.
Il piano regolatore è un tasto che facevate bene a non toccare. Innanzitutto visto che parlate di rispetto delle leggi, l’iter di approvazione andava iniziato molto prima già dal 2010. Siamo nel 2012 e non se ne vede traccia. Il piano Regolatore rappresenta uno strumento strategico che consente uno sviluppo edificatorio controllato. Rappresenta un volano eccezionale per l’economia del paese, perché muove nuovi investimenti, e ne beneficia anche il comune con l’introito dell’IMU, che poi gli consente di fare altri investimenti pubblici. Se fossi negli ignoti scrittori mi guarderei bene dal dire che il piano regolatore è criticato da tutta la cittadinanza perché questo a loro è stato già sottoposto con tanti incontri pubblici e con tante osservazioni-richieste, presentate e molte accordate. E’ evidente che si tratta di un piano che avrà pure i suoi difetti ma ha un grande pregio e cioè quello di privilegiare i piccoli investimenti privati a scapito delle grandi speculazioni edilizie. Forse è proprio questo il punto in cui avete intenzione di “migliorare” il piano e cioè quello di favorire quelle pochissime persone che soprattutto in campagna elettorale lo hanno screditato solo per favorire i propri interessi. Quello che invece la gente sta criticando è il ritardo che già si era accumulato nella precedente amministrazione, ma quello di oggi non solo è ingiustificato, ma è addirittura illegale. Vi ricordiamo che il termine per la presentazione delle osservazioni è scaduto il 15 novembre 2010, sono quasi due anni e nemmeno uno di essi è stato valutato.
Quando si parla di sprechi non lo si fa tanto per criticare, ma prendiamo spunto proprio da vostri nonostante che vi guardate bene di anteporre su ogni capitolo di spesa. Cosa vuol dire sprecare: impiegare denaro pubblico in operazioni che portano poco o nessun beneficio alla cittadinanza. Faccio solo qualche esempio per essere compreso. Spendere 40 mila euro per la sistemazione della strada di Crognaleto è uno spreco. Non perché quella strada non meriti attenzione, perché in tempi di ristrettezze economiche si cerca di impiegare i pochi fondi nelle strade che i cittadini percorrono ogni giorno. Nella strada di Crognaleto abbiamo pochissimi residenti nella parte iniziale e poi una enorme distesa di campagne percorse presso più con trattori che tra l’altro (per forza di cose) tra pochi mesi la ridurranno peggio di prima. Dunque quei fondi potevano essere impiegati per sistemare le strade comunali di San Biase, San Vincenzo, Comino, San Bartolomeo ecc… dove tanti cittadini con auto e moto devono fare ogni giorno lo slalom tra le buche. Stessa cosa dicasi per i 65 mila euro dei bagni pubblici di largo Garibaldi e della villa comunale, se mai qualcuno li userà. Stessa cosa dicasi per i raccoglitori a scomparsa della differenziata di via orientale, inaugurati da molto tempo, chiusi, ma di fatto inutilizzabili dalla maggiorparte dei commercianti ai quali è veramente troppo gravoso trasportare la propria spazzatura fino a quel punto. Immaginate il commerciante di Largo Garibaldi!
Dunque nessuna strategia ma solo improvvisazione, si impegnano gli uffici comunali a spulciare cartelle obsolete e non si pensa a cosa fare per lo sviluppo della città. Sinceramente non so di quali crediti si parli, quello che so è che al netto di qualche furbo, spesso dietro a sospesi dei cittadini nei confronti del comune si celano delle situazioni familiari molto difficili che la legge non prende in considerazione mentre invece l’uomo deve valutare anche con umanità. Se sono quelle a cui vi riferite si sarebbe soltanto da vergognarsi! Invece ci si vanta!
Infine il programma estivo, invito i cittadini a leggerlo, ormai immancabile il “nonostante”, ma quello che mi chiedo è dove sono finiti i trionfalismi di quest’inverno, quando un antiestetico tendone aveva invaso la nostra città e sembrava dovesse costituire il rilancio definitivo delle manifestazioni che dovevano coprire un arco maggiore e cioè anche quello invernale, da aggiungere a quello estivo. L’opposizione è stata tacciata di essere sempre la solita allarmista e disfattista, ecco il risultato. Sarà forse che siamo più esperti e più oculati? Un programma estivo davvero scarno ed a tratti incoerente. E poi chiediamo: il bolognino D’Oro che fine ha fatto? Visto che ormai l’anno scorso ha raggiunto la 15° edizione ed ottiene un successo ed un interesse indiscusso tra la popolazione di Guardiagrele ed anche quella di fuori?
Attendiamo con ansia di sapere la verità sui parcheggi, soprattutto penso che i cittadini vorranno sapere il motivo per il quale per comprare il pane e fermarsi qualche minuto in qualunque punto del centro storico dovranno pagare una tassa al comune e vedere, di fatto, lo stesso pane aumentare di 30, 40 centesimi, e soprattutto attendiamo le verità sui tanti milioni di euro che dovrebbero entrare da capitali privati per realizzare le faraoniche opere pubbliche.
Il segretario del circolo PD Guardiagrele
Maurizio Camiscia