La tanto sbandierata rivoluzione nella raccolta dei rifiuti,
	decantata a due voci su volantini, siti internet e giornali dal
	Sindaco Salvi e dall’assessore Di Prinzio, si trascina in forma
	confusa e problematica da ormai due giorni. I bidoni stradali che
	sarebbero dovuti sparire d’incanto sono ancora lì, segno che più di
	una cosa è andata storta. Probabilmente è stato di cattivo auspicio il
	titolo dell’operazione “Quanta storie pe la munnezze” che, oltre ad
	essere sgrammaticato dal punto di vista dialettale, ha ridicolizzato
	anche il tutto ed è stato, allo stesso tempo, facile profeta. Sì
	perché quelle che l’assessore Di Prinzio chiama, come al solito,
	«sterili ed inutili polemiche», non sono altro che le lamentele
	derivanti dall’esperienza dei cittadini, anziani compresi, costretti
	nelle due settimane più calde di questa estate ad affrontare almeno 40
	minuti di coda e a correre da un posto all’altro di Guardiagrele
	quando i nuovi contenitori terminavano. A S. Vincenzo ci segnalano che
	i giorni di consegna sono stati ridotti da due a uno, al centro
	storico le file hanno superato l’ora e un quarto, ai Cappuccini c’è
	stato il sovraffollamento e a Comino hanno fatto convergere contrade
	popolose come Caporosso che si chiedono perché un punto di
	distribruzione non sia stato previsto anche in quella frazione. Gli
	amministratori di condomini, spaventati dalla sfilata di secchi che si
	verificheranno davanti ai palazzi, stanno facendo domanda di
	contenitori condominiali, i negozianti, artigiani e professionisti
	hanno saputo in ritardo di dover chiamare il numero verde apposito. In
	tutta questa confusione, e talvolta anche rabbia dei guardiesi, poco o
	niente si è visto l’assessore Di Prinzio. A Chieti invece, dove è
	sempre la Mantini ad occuparsi del servizio di igiene urbana, il porta
	a porta ha interessato gradualmente le diverse zone, con la consegna a
	domicilio dei bidoncini e più tempo per affinare al meglio
	l’organizzazione.
	Tornando a Guardiagrele, se si dà uno sguardo alla “rotella
	informativa” che è stata consegnata ai cittadini, oltre alla necessità
	di utilizzo di una lente d’ingrandimento, ci si rende conto che molti
	saranno i viaggi da fare a Piano Venna, che non è proprio dietro casa,
	per il conferimento di molte tipologie di rifiuti.
	L’amministrazione non ha poi considerato che ci sono famiglie
	numerose per le quali, i litri concessi, sono insufficienti, e
	tantomeno ha pensato al fatto che nelle contrade ci sono esigenze e
	scarti diversi. Ciò che si teme, a questo punto, è che tornino a
	rifiorire le discariche abusive, fenomeno che si era ridotto grazie
	alla realizzazione di isole ecologiche. Nel frattempo assistiamo a
	cittadini in dubbio se continuare con il vecchio metodo o iniziare con
	il nuovo, e bidoni strabordanti ovunque, e attendiamo di sapere se la
	costosissima isola ecologica interrata di via Orientale, la raccolta
	di olii usati e quella di abiti dismessi (suggeriamo di ripristinare,
	per il decoro della città, la raccolta a domicilio) abbiano avuto
	qualche riscontro positivo.
	Meno male che Guardiagrele è deserta, altrimenti i turisti
	presenti non sarebbero di certo tornati a visitarla.
	
	Gruppo consiliare “Guardiagrele il bene in comune”