"The world's best ceramic fountains" alla 42a edizione della Mostra dell'Artigianato Artistico Abruzzese

Fontane dall'Europa: ben undici i progetti licenziati dalla giuria per l'atteso concorso di Agosto

Ufficio Stampa EMAAA
24/04/2012
Comunicati Stampa
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Sono undici i progetti di fontana in ceramica che saranno realizzate nel corso della 42a Mostra dell'artigianato artistico abruzzese dal 1° al 20 agosto nell'ambito del concorso internazionale "The world's best ceramic fountains". Presieduta da Mario Di Nisio, presidente della fondazione Carichieti e composta dal direttore artistico dell'EMAAA Gabriele Vitacolonna e dai maestri Giuseppe Liberati (Direttore tecnico artistico della manifestazione), Giampietro Verna e Sergio Mezzanotte, la giuria ha ammesso 4 progetti di artisti rumeni, 2 da artisti polacchi e il resto presentati da Italia, Olanda, Ungheria, Svezia e Spagna.

 

Motivo della promozione, si legge nel verbale, è la «particolare evidenza delle diverse culture dei Paesi di appartenenza, in quanto rispondenti al tema e meritevoli di considerazione per ricerca formale e cromatica».

 

Le fontane realizzate diventeranno parte dell'arredo urbano della città della Mostra e dei Comuni limitrofi che avanzeranno all'ente Mostra una richiesta di acquisizione. «E' un concorso internazionale», annota Vitacolonna, «che conferma l'apertura dell'ente alla multiculturalità artistica, mentalità che genera il confronto con altre sensibilità in un clima di scambio che non pregiudica e semmai rafforza le radici di provenienza».

 

Le opere prenderanno forma nei giorni del concorso, uno spettacolo della tecnica applicata che nello spirito di "The world's best ceramic fountains" è un richiamo diretto alla strategia dell'ente presieduto da Gianfranco Marsibilio. «Stiamo lanciando un allarme», spiega Liberati, «sulla scomparsa dell'attività manuale dai programmi delle scuole d'arte. Gli studenti», incalza il direttore della manifestazione, «hanno ormai perso il contatto diretto dalla materia prima e dalle tecniche con cui manipolarla. Questa carenza sopravvenuta», riprende Liberati, «ha ridotto le discipline alla sola attività progettativa, e così le scuole non sono più in gradoi di formare artigiani-artisti completi, con la conseguenza non secondaria della progressiva rarefazione di figure professionali e artistiche che rischiano l'estinzione».

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