La coerenza non è una virtù dell'amministrazione comunale, l’abbiamo ribadito tante volte. Premettiamo subito che va sostenuto il progetto di valorizzare Guardiagrele, ma l'annuncio del finanziamento di 800mila euro per quattro progetti è un trionfalismo fuori luogo per almeno tre motivi. Primo: si parla di finanziamento per il 70%, ma non si dice che la differenza di circa 500mila euro dovrà essere finanziata dal comune che si è impegnato nel momento in cui ha presentato i progetti e nessuno dell’Amministrazione ci ha ancora detto quale è, ad oggi, la capacità di indebitamento del comune a fronte di una situazione economica così complessa e problematica (sulla quale avevamo messo in allerta l’amministrazione già da tempo) da non avere ancora consentito l'approvazione del bilancio. Secondo: i progetti sono certamente validi anche perché si propongono di riqualificare, per altro sulla scia di indirizzi che vengono dal passato, importanti "luoghi" culturali della città,ma si tratta di piani parziali. Infatti non si può dire che ci sarà una ristrutturazione del Palazzo dell'Artigianato, poiché il progetto consente una sistemazione che non riguarda l'intero edificio. Così il rifacimento di piazza Garibaldi il quale, leggendo le tavole progettuali, consiste in un lavoro che coinvolgerà solo il centro della piazza. Terzo: l'obiettivo di dare lustro alla città per riottenere l'inserimento tra i borghi più belli non è coerente con il progetto di realizzazione di bagni pubblici "all'aria aperta" al centro dei luoghi di svago del paese e, soprattutto, nelle adiacenze di servizi esistenti da sempre. In Largo Garibaldi sono stati appena tagliati diversi alberi (così come anche nella zona del mercato) e si prevede di collocare il gabinetto di fronte al monumento degli alpini inaugurato nel 2005. Parliamo di bagni inseriti impropriamente in una zona principale del centro storico di fronte alle abitazioni e a soli 50m da altri servizi igienici già esistenti e posti in posizione più consona al luogo. Magari, risparmiando su nuove e superflue opere, si sarebbe potuto ridare dignità alla villa, dove i pali dell’illuminazione mancano di lampadine o sono a terra (senza bisogno di colossali progetti di impianti elettrici), e questo ormai dalla scorsa primavera. Nella stessa Villa Comunale, fuori norma e fuori tempo; il comune sta facendo effettuare tagli eccessivi agli unici tre olmi rimasti: tagli che porteranno alle diminuzione del patrimonio verde, che procureranno ferite tali da far recuperare la chioma dopo anni e che, oltretutto, favoriscono la penetrazione di agenti patogeni che ha già portato alla morte quasi tutti gli olmi della villa. Non siamo contro lo sviluppo della città, ovvio. Riteniamo, però, che una azione che voglia porsi l'obiettivo di valorizzare una città debba puntare su interventi completi e non parziali e, soprattutto, non si può conciliare questa intenzione con le realizzazioni pratiche che tradiscono una mancanza di gusto estetico e una gestione quantomeno “leggera” delle risorse comunali, in termini di patrimonio artistico e paesaggistico e di denaro pubblico.