Orsogna, “Ghost Pub” un Nokia rubato costato tibia e perone:

“Se mi rubi il cellulare torni a casa senza gambe”

Serena Taraborrelli
22/09/2011
Attualità
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Un normale martedì sera al “Ghost Pub” di Orsogna, storico luogo di ritrovo per la generazione nascente e per quanti, in quel locale, vi sono cresciuti. Una partita da guardare insieme, una birra dopo l’altra per un locale gremito di gente: l’occasione giusta per il piano segreto di Petri. Il rumeno, noto in paese da vari anni e facilmente individuabile per la sua testa rasata e per la sua inseparabile maglietta gialla, aggirandosi tra il bagno e la cassa, punta un telefono cellulare Nokia N97, di proprietà del giovane gestore. Una mano allungata dietro il bancone, un gesto veloce dal valore di circa 600 euro. La prontezza del proprietario, Francesco Taraborrelli, è stata nel visionare i filmati per individuare il ladro e chiamare il 112. La prima pattuglia disponibile arriva da Orsogna a mezzanotte (il furto avvenuto alle 22.00) e, dopo aver visionato personalmente il filmato, si reca nell’abitazione del rumeno. Nessuno apre, non si riesce a rintracciare l’affittuario ed i carabinieri entrano sfondando la porta. Trovano Petri in mutande, che prova a giustificarsi dicendo di aver comprato lui il cellulare e che poi, per la paura, si butta dalla finestra rompendosi tibia e perone ad entrambe le gambe. Ricoverato all’Ospedale clinicizzato di Chieti, probabilmente subirà un processo per direttissima e, vista la fragranza di reato, prevista l’espulsione dall’Italia. Intanto del cellulare nessuna traccia. Resta una domanda: come si può rubare in un locale video-sorvegliato e frequentato ogni giorno? Magari un giorno Petri lo dirà.

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