Mentre il Tar rinvia al 27 luglio l’udienza per la discussione del terzo ricorso promosso dal gruppo consiliare “Guardiagrele il bene in comune” contro gli atti commissariali, da oggi nel nosocomio guardiese sono state sospese le TAC con contrasto per una mancata firma della delibera in merito da parte della ASL. Ed è solo l’ultimo di una lunga serie di disservizi, come la mancata sostituzione di due operatori del laboratorio analisi che sono stati pensionati. Il centrodestra, ed in primis il sindaco Sandro Salvi e la sua maggioranza, assistono inermi allo smantellamento del SS. Immacolata, nascondendosi dietro vuoti proclami sui giornali, volti soltanto a mantenere tranquillo l’elettorato e a non disturbare troppo la propria dirigenza politica. Infatti, non ci pare abbia sortito nessun effetto la “minaccia” degli amministratori guardiesi di rimettere la loro tessera politica o incarichi di partito nelle mani del coordinatore Febbo, sostenitore fermo della chiusura della struttura guardiese. Ci chiediamo, infine, se il primo cittadino si riferisse ai succitati episodi di mancata assistenza sanitaria quando, in una proposta di delibera consiliare, abbiamo letto delle «battaglie avviate da tempo dal Sindaco e che hanno avuto grande successo». Vorremmo sapere se le trattative intavolate dal centrodestra guardiese con la ASL, ed in particolare con il dottor. Zavattaro, contenessero il depauperamento di quei servizi essenziali per il nostro territorio, servizi destinati anche ad evitare il “soffocamento” dell’ospedale clinicizzato di Chieti. Questa non è moderna medicina del territorio, è privazione del diritto alla salute.