Altra grande soddisfazione per il Gruppo Consiliare “Guardiagrele il bene in comune” dopo i risultati del Referendum che ha impegnato i guardiesi, insieme a tutti gli italiani, nelle giornate di Domenica 12 e Lunedì 13 Giugno. Il 65% degli aventi diritto al voto hanno risposto all’appello e si sono recati alle urne per far valere le proprie ragioni. Un risultato che ha visto prevalere il si in tutte le 13 sezioni del nostro territorio. Il 97,49 ha voluto abrogare la norma che considerava merce e profitto quelli che invece sono diritti pubblici e universali. Il 98,06% ha detto che sull’ acqua i privati non possono lucrare. Il 96,36 ha deciso che il nucleare non è una fonte di energia sicura. Il 96,83% vuole che Berlusconi e i suoi ministri affrontino i processi, come previsto dalla legge. Il commento del gruppo di minoranza davanti a questo risultato è stato: “Un successo nonostante si sia cercato in tutti i modi che questo referendum finisse “soffocato”. Informazioni sbagliate anche dalla Rai, inviti ad andare al mare, le solite offese a chi solo prova a pensarla diversamente da chi crede di poter decidere sempre e comunque a nostro discapito. Questo a livello nazionale, ma neppure a livello regionale e locale ci hanno risparmiato atteggiamenti che ormai, purtroppo, ben conosciamo. Il solito assessore regionale Mauro Febbo è arrivato persino ad attaccare monsignor Bruno Forte che, nei giorni scorsi si era speso per il “sì all’acqua pubblica”; il presidente della Regione, nonché multi-commissario, Gianni Chiodi ha trionfalmente dichiarato di non essere andato a votare; Confindustria ha tuonato contro i sostenitori del referendum, rei di riportare il paese indietro di 20 anni; il sindaco Sandro Salvi e la sua amministrazione, emuli dei vertici del PDL, certi che la parola profitto coincida sempre con efficienza e che quindi tutto ciò che è pubblico, comprese scuola e sanità, vadano affidate al privato se si vuole la qualità, e forse subodorando la sconfitta, per questo appuntamento elettorale non hanno speso neanche una parola, dimenticando anche che il diritto di voto è sacro e fondamentale e va rispettato, ed esprimendosi contro il nostro ordine del giorno in cui chiedevamo loro di aderire alla campagna referendaria e di impegnarsi per i 2 sì per l’acqua pubblica. Ma neppure si sono assunti la responsabilità politica di spiegare e di sostenere, eventualmente, le ragioni del loro “no”. Ci piacerebbe sapere, poi, se il primo cittadino e la sua maggioranza si siano recati alle urne in questi giorni, e quali erano esattamente le posizioni di PDL, Lega e UDC sui quattro quesiti. Noi l’abbiamo fatto, e senza timore di dire chiaramente quale fosse la nostra posizione, da subito. E ci siamo spesi come potevamo e sapevamo per raggiungere un risultato positivo. Ringraziamo perciò i guardiesi che hanno dimostrato, ancora una volta, di avere passione civile e di sentire l’impegno morale di fare delle scelte che riguardano il futuro non solo di Guardiagrele, ma dell’Italia intera e delle generazioni future”.