Cresce l'attesa e la tensione in Italia mentre si avvicinano le date referendarie del 12 e 13 Giugno nelle quali milioni di cittadini saranno chiamati a scegliere il tipo di futuro che vogliono per il loro paese riguardo ad alcuni aspetti decisivi. Se si raggiungesse il quorum del 50% + 1, la vittoria dei "SI" sarebbe scontata. Vietare per sempre la costruzione di centrali nucleari, negare la privatizzazione dei servizi nell' erogazione dell'acqua e opporsi al legittimo impedimento o impunità per le principali cariche dello Stato sono tutti punti di sicuro interesse collettivo. I promotori del "SI" che molto hanno lavorato in questi mesi, moltiplicano le iniziative in vista del rush finale, supportati adesso a livello nazionale da tutti i partiti all'opposizione che ne approfittano anche per dare l'ennesima "ultima spallata" al Governo. Dall'altra parte, più che promotori del "NO", si intravede un poco nutrito ma molto potente partito degli astensionisti che preferirebbero cittadini intenti in qualsiasi altra attività, piuttosto che vederli espletare il loro diritto - dovere elettorale. Fermo restando l'importanza di tutti i referendum, il quesito sul nucleare dal principio è sembrato l'argomento forte in grado di serrare i ranghi e portare milioni di elettori alle urne. Tant'è che la maggioranza al governo ha tentato in tutti i modi, ma senza successo, di bloccarlo, spaventata soprattutto dalla forte carica emotiva che la tragedia di Fukushima ha impresso nel popolo italiano. Nel tentativo disperato di disinformare, la TV pubblica ha quasi ignorato i referendum o se ne ha parlato, l'ha fatto in maniera scarna e fuorviante, tanto da essere stata più volte richiamata dall'Agcom, l'organismo che monitora il pluralismo nell'informazione televisiva. Indecifrabili gli spot sui quesiti, veramente da commediola di serie B i reiterati errori di Tg1 e Tg2 che hanno addirittura sbagliato le date referendarie, salvo poi rettificarle nei giorni seguenti. Ad informare i cittadini ci hanno pensato come sempre più spesso accade in Italia altri cittadini e la rete di organizzazioni che si occupa di ambiente e diritti della collettività oltre a pochi canali satellitari, singole trasmissioni televisive e sparute testate libere. Internet ha sancito definitivamente il suo ruolo di strumento più credibile di diffusione e comunicazione. Un potere infinito di movimentazione. E la situazione a Guardiagrele? "Dobbiamo inventarci qualcosa" è il gruppo di cittadini che più si è speso per propagandare le ragioni del SI ai quattro quesiti referendari. Negli ultimi mesi, con l'incognita del referendum sul nucleare, si è impegnato soprattutto contro la privatizzazione dell' acqua pubblica, proponendo iniziative e incontri e allargando il raggio d'azione insieme ai tanti comitati "pro SI" nati nella nostra provincia. A favore del SI sono anche il gruppo all' opposizione in consiglio comunale "Guardiagrele il Bene Comune" e "La Destra" rappresentata da Paolo Damiano. Non abbiamo notizie su gruppi, partiti o iniziative indette dai promotori del NO a Guardiagrele, anche se la Giunta Salvi di centrodestra, nel corso dell'ultimo Consiglio Comunale, ha di fatto sposato la scelta astensionistica del PDL nazionale e si è dichiarata favorevole alla privatizzazione dei servizi di erogazione dell' acqua pubblica. Tra pochi giorni si avrà il verdetto. Il Referendum in se rappresenta il grado più¹ alto di partecipazione democratica che un cittadino di un paese moderno possa esprimere. Votare è importante al di là di quello che si vota. Non andrebbe mai dimenticato che la nostra stessa Repubblica italiana è nata da un Referendum, il 2 Giugno del 1946.