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Fara Filiorum Petri omaggia le ceramiche d’Arte Liberati

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Si è inaugurata mercoledi 22 luglio alle ore 20 presso il PalaFara di Fara Filiorum Petri l’interessante mostra di ceramica del Maestro Giuseppe Liberati a cura del noto critico d’arte e letterario prof. Massimo Pasqualone. L’evento è stato fortemente voluto dall’amministrazione farese, in primis dal sindaco Camillo D’Onofrio. Sono intervenuti il parroco locale don Ettore e il presidente dell’Ente Mostra Artigianato Artistico Abruzzese prof. Marsibilio. C’è stata la partecipazione (spontanea) del sindaco di Vacri dott. Pier Giuseppe Mammarella e del sindaco di Villamagna Dario De Luca.

Pasqualone, nel suo discorso di presentazione della mostra, davanti ad una folta platea, superiore a qualsiasi più ottimistica previsione, dato anche il caldo torrido di questi giorni, si è soffermato su questa famiglia di artisti e artigiani della ceramica: Giuseppe Liberati e i suoi figli Marta, Lorenzo ed Erika, nonché la moglie Assunta. Essi operano a Villamagna in due grossi capannoni attrezzati adeguatamente, anche con costosi macchinari, per essere competitivi sul mercato. L’azienda Liberati da una parte svolge attività artigianale con una ceramica tradizionale, producendo complementi d’arredo, piatti, brocche, anfore e quant’altro, dall’altra realizza una ceramica artistica, vere e proprie opere d’arte, utilizzando anche la tecnica raku. E quindi possiamo citare il sottotitolo della brochure realizzata ad hoc e cioè “Dal 1980, tra tradizione e innovazione”. Sicuramente questa mostra vuole omaggiare Giuseppe Liberati e la sua azienda, ma altresì valorizza il nostro territorio abruzzese con queste iniziative “garbate e ricercate”, come scrive il sindaco di Fara F.P. Camillo D’Onofrio.

Ma è opportuno ricordare che “Peppino”, così viene chiamato dagli amici e anche da chi scrive, ha partecipato a tanti simposi e mostre collettive d’Arte non solo in Italia, ma anche all’estero (Belgio, Germania, Malta, Stati Uniti, Sud Africa e recentemente Romania). Alla sua simpatia, scioltezza e giovialità con tutti, abbina una forte caparbietà, determinazione e schiettezza. Sul lavoro è molto esigente, con se stesso e con gli altri. Modella l’opera d’arte e vi inietta questo germe straordinario che è la creatività. Pasqualone parla di “tre grandi doti che deve avere un bravo ceramista: il segno, il colore e il fuoco. Inventiva, ma anche tecnica, abilità, studio, progettazione per dare forma all’idea e trasmettere emozioni. Ḕ così che l’artista coglie il frammento, l’attimo per condividerlo con tutti”. Ḕ questo quello che fa il Maestro Liberati e che trasmette ai suoi figli, come in un insegnamento di tipo rinascimentale, sapendo di dover cedere loro lo scettro.

La mostra,che rimarrà aperta fino al 2 agosto, può essere visitabile dal lunedì al sabato dalle 18,00 alle 23,00 e la domenica dalle 10,00 alle 13,00 e dalle 18,00 alle 23,00.

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