Il ridimensionamento del numero di posti letto del nostro ospedale da 42 a 30, a danno dei reparti di Medicina e Geriatria, costituisce un ulteriore colpo d'ascia sul sistema sanitario locale.

Le motivazioni proposte, che riguardano la ridotta disponibilità di personale per il periodo estivo, sono inaccettabili. Ciò costituisce una violazione del diritto alla salute dei cittadini. Anziché adeguare il personale al fabbisogno, si costringe il cittadino ad adeguare il proprio fabbisogno alla disponibilità di personale.

Il nostro timore è che si tratti in realtà di un provvedimento tutt'altro che temporaneo, per di più a pochi giorni dall'atteso pronunciamento del Consiglio di Stato che dirà probabilmente una parola definitiva sull'intera vicenda.

Abbiamo invitato con forza la ASL a revocare il provvedimento e a risolvere le problematiche connesse al personale per garantire la piena funzionalità dei reparti.

In ogni caso, risulta evidente la volontà della ASL e della Regione di smantellare l'ospedale prima del pronunciamento del Consiglio di Stato, tanto per non correre rischi. In sostanza, dopo la repentina chiusura della Clinica Psichiatrica, un altro regalo della Regione nel suo nuovo corso D'Alfonso e Paolucci, così tanto sostenuto da Dal Pozzo e soci.