Il 27 gennaio 2017, giornata internazionale in cui ricorrono le commemorazioni delle vittime dellâOlocausto, è stato ufficialmente rilasciato sul web il sito www.campocasoli.org. Questo virtuoso esempio di digital archive, elaborato con assoluto rigore scientifico da Giuseppe Lorentini (lettore di italiano presso lâUniversità di Bielefeld), sotto lâattenta supervisione del Dr. Vito Francesco Gironda (ricercatore e docente presso la medesima università tedesca), consente lâaccesso e la consultazione a fini della ricerca storica, della conservazione e della trasmissione della memoria, delle fonti archivistiche, ritenute di primaria importanza, sull'ex Campo di Concentramento di Casoli in provincia di Chieti, Abruzzo, attivo dal 1940 al 1944.
Unâindagine meticolosa che ha visto Giuseppe Lorentini, ricercare, studiare, scansionare e rendere consultabili i 3.711 documenti contenuti nei 212 fascicoli conservati presso l'Archivio storico del Comune di Casoli, il cui fondo è stato riordinato per la prima volta nel 2000.
La particolare unicità di questo lavoro, patrocinato dallâamministrazione del Comune di Casoli e supportato dalla consulenza in loco del direttore dellâArchivio di Stato di Chieti, Dr. Antonello de Berardinis, risiede nella capacità dellâautore di fondere, in maniera armoniosa e scientificamente valida, lâapproccio qualitativo basato sullâimpianto teorico comparativo e multi prospettico delle fonti scritte tradizionali con quello prettamente quantitativo dei dati dellâera digitale. Pertanto, lâimpianto archivistico del progetto permette di indagare parallelamente lâistituzione e il funzionamento burocratico del campo, eretto a modello di amministrazione di un campo di concentramento fascista per internati civili, con le vicende umane degli internati. E così migliaia di documenti ci restituiscono non solo la storia del campo di concentramento di Casoli, ma anche, e soprattutto, riconsegnano a quei volti impietriti delle fotografie di repertorio una dignità umana, civica, e civile che il ventennio fascista, con le sue leggi razziali, aveva barbaramente cancellato.
Questo valido e indispensabile strumento di ricerca avanzato permetterà di innescare, grazie alla documentazione ivi caricata, il dibattito storiografico su un fenomeno mai del tutto sciorinato in Italia, poiché grazie ai âfascicoli personaliâ degli internati, sarà possibile ricostruire anche le peculiarità degli altri campi di internamento in Italia, in quanto i perseguitati erano spesso soggetti a trasferimenti da un campo allâaltro.
Grazie al lavoro di Giuseppe Lorentini la micro storia, quella locale del Campo di Concentramento di Casoli, viene ad essere inserita, come un anello di una catena in perenne aggiornamento, nel grande dibattito internazionale sulla Shoah, permettendo di attivare una rete transnazionale di informazioni necessarie al fine di conservare e promuovere la cultura della memoria. Perché se è vero che il 27 gennaio ricorre lâapertura del campo di concentramento di Aushwitz, è altresì doveroso sottolineare, grazie a campocasoli.org, come alcuni degli internati del campo di Casoli, che hanno lasciato preziose testimonianze scritte delle loro vicende di uomini de-civilizzati, trovarono oltre quei freddi cancelli della più famosa fabbrica di sterminio, morte certa.